Vimercate e la crisi dell’high techSciopero e presidio con Alcatel

Mentre nel sito di via Trento, a Vimercate, andava in scena il secondo sciopero nell'arco di due settimane, martedì mattina una delegazione sindacale di Alcatel ha animato il presidio con corteo davanti alla sede milanese del consiglio regionale, accanto ai colleghi dell'hitech in crisi del Vimercatese.
Vimercate e la crisi dell’high techSciopero e presidio con Alcatel

Vimercate – Mentre nel sito di via Trento, a Vimercate, andava in scena il secondo sciopero nell’arco di due settimane, martedì mattina una folta delegazione sindacale di Alcatel Lucent ha animato il presidio con corteo davanti alla sede milanese del consiglio regionale, accanto ai colleghi dell’hitech in crisi del Vimercatese, come Bames Sem, Ibm, Lincra, Compel, StMicroelectronics e Micron, per un bacino complessivo di 10mila lavoratori.

Per il 2012 Alcatel ha annunciato un piano di ristrutturazione che in Italia conta, su 2.080 dipendenti, 490 esuberi dei quali 360 nel settore di ricerca e sviluppo su 890 addetti. Altrimenti detto: il primo passo del disimpegno della multinazionale dall’Italia, con azzeramento di un indotto di 9mila lavoratori. Nel solo sito di Vimercate sono 400 i posti in bilico e il rischio è decapitare il più grande presidio tecnologico in Italia nel settore delle telecomunicazioni.

“Il dato parzialmente positivo è la disponibilità data dall’ufficio di presidenza a condividere le nostre preoccupazioni e a contrastare le scelte della multinazionale sul settore cruciale di ricerca e sviluppo”, ha detto Gigi Redaelli, segretario generale Fim Cisl Brianza. Convergenze che potrebbero sfociare in una delibera di giunta e poi di consiglio regionale. Nel frattempo, anche Bames prosegue la mobilitazione. Per mercoledì mattina è previsto uno sciopero di quattro ore con presidio davanti alla Provincia in concomitanza con il tavolo permanente per la reindustrializzazione dell’ex Celestica di Vimercate.
Anna Prada