“Verremo a casa sua per l’Imu”Lentate, la nonnina non abbocca

Una sconosciuta la contatta telefonicamente: "Dobbiamo venire a casa sua per rilevare le misure dell'Imu". Ma la novantenne non abbocca, sente puzza di truffa. Così chiama subito la figlia che avverte il Comune: "Non abbiamo alcun rilievo in corso".
“Verremo a casa sua per l’Imu”Lentate, la nonnina non abbocca

Lentate sul Seveso – L’Imu non è una fregatura soltanto per i contribuenti. Nel già variegato mondo delle truffe si affaccia un nuovo modus-operandi, che approfitta dell’attualità: le tasse firmate dal governo Monti. Come? Alle 7 di sera una donna ha telefonato a una pensionata di novant’anni residente in una corte di Camnago. Si è presentata con nome e cognome e poi ha tentato l’aggancio avvisandola, ma che gentile, che la prossima settimana sarebbero “passati” (chi?) per prendere le misure di casa e fare i controlli previsti dalla legge. Nonostante l’età la vittima non ha abboccato: ha interrotto la conversazione, prima che si entrasse nel dettaglio, e poi ha avvisato la figlia, che a ruota ha mandato una e-mail al Comune chiedendo delucidazioni. In tutta risposta non soltanto in municipio è stata rigettata qualsiasi iniziativa in questo senso, ma l’ufficio comunicazione ha anche diramato un comunicato, in cui si precisa che il Comune non ha affidato alcun incarico.

«Noi non stiamo mandando in giro nessuno a effettuare rilievi o cose simili per nostro conto- afferma deciso Claudio Ostini, responsabile ufficio urbanistica – ma purtroppo il tentativo di truffa ai danni della pensionata di Camnago è reale. Dopo questa notizia ho incrociato dei conoscenti e anche questi sapendo il lavoro che faccio, mi hanno domandato se avessimo incaricato qualcuno. La risposta è stata naturalmente negativa: nessuno in questo momento sta effettuando delle misurazioni per conto degli uffici comunali, è una truffa bella e buona. L’ideale sarebbe subito avvisare le forze dell’ordine, carabinieri o polizia locale che siano, e sventare sul nascere il raggiro».

Non è certo la prima volta che a Lentate gli anziani vengono presi di mira da sedicenti addetti Enel, dipendenti comunali o del gas. A Copreno l’agosto scorso in via Tommaseo due cugine sessantenni erano state “ripulite” di duemila euro da finti addetti della società dell’acqua potabile. La scusa? Nella rete idrica ci sarebbero state delle radiazioni dannose guarda caso per soldi e oro, meglio raggruppare tutto in un sacchetto. Come fare per scappare col bottino? I truffatori avevano allontanato con una scusa le vittime, facendole salire al piano superiore e rapidamente avevano imboccato l’uscita, scappando a piedi in compagnia di altri complici, che per tutto il tempo avevano controllato che non arrivasse nessuno a interrompere il meschino piano criminoso.
Cristina Marzorati