Usmate, caso mozzarella blu:le indagini arrivano alla Latbri

Usmate Velate – Le indagini sulla mozzarella blu portano diritto nel Vimercatese: è uno dei responsabili della storica Latbri ad essere formalmente indagato dalla procura di Torino dopo un episodio risalente a luglio. La mozzarella che, aperta, ha assunto un colore bluastro è stata acquistata da un consumatore a Milano, in un supermercato della catena Esselunga. Il pubblico ministero piemontese che già si occupa dell’inchiesta su episodi analoghi, riferiti a prodotti Granarolo con cui la Latbri collabora, ha disposto un’ispezione da parte della polizia giudiziaria, che nei giorni scorsi si è presentata nella sede dell’azienda usmatese per alcune verifiche. Da quanto si è appreso, sarebbero state riscontrate alcune irregolarità, non si sa di quale natura.

Torino indaga dalla fine di luglio, da quando – dopo i casi di mozzarelle blu importate dalla Germania – ne sono state segnalate alcune anche a Rivoli, marca Granarolo. Nelle confezioni affidate dal magistrato Raffaele Guariniello all’istituto zooprofilattico era stato trovato il batterio pseudomonas fluorescens, responsabile della colorazione blu a contatto con l’aria, e in grado di proliferare nell’acqua. In quei casi le ipotesi di reato contestate erano la violazione della legge sugli alimenti e il commercio di prodotti pericolosi per la salute oltre alla frode in commercio. Di mezzo c’è anche una rogatoria della magistratura italiana a quella tedesca per verifiche nella ditta tedesca Milchwerk Jäger di Haag.

I dubbi riguardano probabilmente non il latte, quanto un prodotto di lavorazione casearia. Lo pseudomonas fluorescens è in grado di scindere la caseina presente nel latte e di innescare di conseguenza la caseificazione necessaria per la produzione di formaggio. La Latbri è una delle più importanti realtà italiane del settore, con circa trecento occupati. È stata fondata nel 1975 da Luigi Cogliati, che dal dopoguerra si occupava di trasformazione del latte insieme alla famiglia. Sono i figli oggi a guidare l’azienda, che negli anni ha sviluppato sia il mercato italiano sia quello internazionale, con una quota del 30 percento di fatturato derivato dalle esportazioni in tutto il mondo, dall’Europa alle Canarie – secondo quanto riferito dal sito internet www.latbri.it – dal Vietnam all’Arabia Saudita. Sono trentamila metri quadri di area coperta produttiva, dopo l’ultimo ampliamento, al confine con il comune di Arcore.

“Nel 2008 Lat Bri ha prodotto circa 38mila tonnellate di formaggi, lavorando circa un milione di litri di latte al giorno” si legge sempre sul sito ufficiale, che insiste anche sulla qualità: “Oggi Lat Bri è un’azienda ad alto valore aggiunto grazie all’elevata professionalità di ogni singolo collaboratore, alla scelta attenta delle materie prime, al controllo minuzioso dei processi produttivi e al continuo aggiornamento delle tecnologie”.
Massimiliano Rossin