Una torre di 38 metri per AlstomSede a Roncello, Monza dice no

Una torre di 38 metri per consentire ad Alstom di effettuare alcuni esperimenti sull'energia elettrica. La nuova sede brianzola del colonno mondiale, la scelta è caduta su Roncello, ha provocato la reazione della provincia, che ha ricorso al Tar contro il Comune.
Una torre di 38 metri per AlstomSede a Roncello, Monza dice no

Roncello – No al ricorso contro il Comune di Roncello: no a un «cavillo burocratico » che rischia di mandare a monte un’operazione che vale centosettanta posti di lavoro. È così che si sono presentati mercoledì mattina davanti alla sede istituzionale della Provincia di Monza e Brianza i lavoratori della Alstom Grid di via Solzani, a Milano.

Erede dell’ex «Passoni e Villa», con una parentesi in Areva, oggi parte di una multinazionale francese che intende trasferire l’attività dal capoluogo a un’altra sede, in cui confluirebbe anche lo stabilimento di San Pellegrino. Ma che da quattro anni ormai non riesce a trovare un sito industriale che la ospiti. Trombe da stadio e fischietti, striscioni e cartelli affrancati alle giacche a vento. Decine di lavoratori assiepati davanti ai cancelli di via Grossi a Monza per chiedere al presidente Dario Allevi «una risposta subito », perché il tempo è ormai agli sgoccioli.

Il delegato sindacale della Cisl Stefano Marchesan affida a un megafono il timore e l’esigenza dei manifestanti: «È necessario trovare subito un nuovo sito. Se il progetto Roncello slitta o non sarà fatto 160 famiglie rischiano di rimanere senza lavoro. Chiediamo che i lavori comincino subito o che si trovi un’alternativa (tra le voci gira anche quella di un’ipotesi Biassono, ndr). Vogliamo conoscere le motivazioni del ricorso e del blocco all’ipotesi del sito di Roncello. Esprimiamo tutto il nostro disappunto: da quattro anni siamo in attesa, la situazione è ormai drastica e drammatica e il tempo sta per finire».

In settimana infatti è partito il ricorso al Tar che la giunta provinciale aveva annunciato in una sua delibera. Al centro della contesa tra Comune di Roncello e Provincia di Monza e Brianza il cosiddetto Suap2, il piano di insediamento industriale in via Leonardo da Vinci. Il progetto dovrebbe contemplare anche un edificio sviluppato in altezza per i test di trasmissione.

«Tra le esigenze – conferma Marchesan – c’è quella di una sala prove ad alta tensione alta 38 metri. Non sono progetti che si possono realizzare in un attimo. E ormai non c’è più tempo: il ricorso rischia di far saltare tutto e la multinazionale potrebbe decidere di spostare tutto all’estero». I lavoratori di Alstom Grid spiegano che l’azienda, con cui hanno fatto fronte comune, è in controtendenza rispetto alla crisi e che il prodotto – la specializzazione è in passanti per trasferimenti di alta tensione, ambito distribuzione dell’energia elettrica – è tra le eccellenze nazionali.

«È un’occasione di crescita – dicono – sarebbe assurdo chiudere». L’azienda si è già seduta a un tavolo con il Comune, con il costruttore – che dovrebbe essere la «Vitali» di Cavenago – e con i sindacati.
Letizia Rossi