Una risposta sbagliata all’amicoCosì è morto Lorenzo Cenzato

L'omicida è stato trovato un'ora dopo la sua fuga dal luogo dove aveva ucciso l'amico, Lorenzo Cenzato. Così un minorenne residente a Vedano al Lambro ha confessato ai carabinieri di aver ucciso, con il collo rotto di una bottiglia, il 18enne di Sovico.
Una risposta sbagliata all’amicoCosì è morto Lorenzo Cenzato

Sovico – Una discussione per futili motivi finita con la giugulare tagliata da un coccio di bottiglia. E’ morto così ieri pomeriggio a Sovico Lorenzo Cenzato, 18 anni, ucciso da un sudamericano minorenne residente a Vedano. La dinamica dell’episodio è al vaglio dei carabinieri della compagnia di Monza. L’omicida, che ha ammesso di avere colpito la vittima con i vetri di una bottiglia parla di uno scambio di percosse, gli amici del giovane deceduto ricostruiscono il fatto in modo diverso. Il sudamericano ha ferite su braccia e volto ma è tutto da dimostrare come se le sia procurate. Di sicuro c’è la morte di Lorenzo: uno dei suoi amici ha cercato di tamponare il sangue che usciva a fiotti dalla sua gola.

Non è servito a niente, la ferita era troppo grave. Una situazione sulla quale potrebbe avere influito, almeno in parte, l’alcol, sul posto, infatti, oltre ai cocci di un paio di bottiglie di birra c’erano due cartoni di vino. In tutto erano presenti, compresa la vittima, cinque persone, tre straniere e due italiani. Il sudamericano, arrestato e portato al carcere minorile Beccaria di Milano, appena ha inferto il colpo mortale è scappato. I carabinieri lo hanno trovato a trecento metri, dietro ai cespugli di un giardino abbandonato. In caserma, interrogato alla presenza della madre ha pianto manifestando il suo dolore per quello che era successo.

E’disoccupato, non ha precedenti di polizia anche se frequentava persone che gravitano nel giro di bande sudamericane milanesi tipo Latin King.