Monza – È una rivoluzione che la gente potrebbe non percepire immediatamente, ma che modificherà radicalmente il coordinamento degli interventi di emergenza in Brianza. A partire da lunedì 1 ottobre i centralini dei numeri di emergenza (112, 113, 115 e 118) delle province di Monza e di Lecco sono gestiti da un unico call center attivo a Varese che già smista le chiamate fatte da quella zona e da Como. E’ il nuovo «Call Center laico NUE 112».
Gli operatori della centrale del Numero unico di emergenza attrezzata dalla Regione scremeranno le segnalazioni e, nel giro di pochi secondi, le inoltreranno alle forze dell’ordine, ai pompieri o alle ambulanze più vicine al luogo dove è richiesto il soccorso. I centralinisti saranno in grado di individuare in un secondo e mezzo l’indirizzo di chi telefona da un apparecchio fisso o la cella agganciata dai cellulari e trasferiranno tramite computer le informazioni agli addetti ai servizi di emergenza.
E non è tutto. Dal call center potranno anche sollecitare il supporto in teleconferenza di interpreti per aiutare gli stranieri non in grado di esprimersi perfettamente in italiano mentre i non udenti potranno comunicare attraverso un sistema di sms.
«Il Numero unico – spiega a questo proposito il prefetto monzese Giovanna Vilasi – accorcerà i tempi di attesa degli interventi ed eviterà che vengano intasati i singoli centralini a causa di scherzi e di chiamate destinate ad altri uffici».
Secondo le rilevazioni effettuate nei primi due anni di funzionamento della centrale varesina, infatti, oltre la metà delle telefonate ai numeri di pubblico soccorso è effettuata da buontemponi o da bambini che si divertono ad allertare le forze dell’ordine e i vigili del fuoco con allarmi fasulli, da chi li contatta per richieste legate a pratiche burocratiche o da chi si rivolge all’interlocutore sbagliato.
A regime le centrali telefoniche impiegheranno 63 persone, tra cui una trentina che si trovano in cassa integrazione o in mobilità e che hanno frequentato in questi mesi degli appositi corsi di formazione. «A breve – garantisce l’assessore regionale Alessandro Colucci – il servizio sarà esteso a tutta la Lombardia. Il numero unico consente di mettere in rete tutti i servizi di emergenza, comprese le polizie locali e la Protezione civile».
I cittadini, precisa Alberto Zoli, direttore dell’Azienda regionale di emergenza unica che gestisce le operazioni, potranno continuare a digitare anche i numeri 113, 115 e 118 accanto al 112. «Abbiamo deciso – chiarisce – di non pubblicizzare solo il 112 in quanto occorrono almeno cinque anni per memorizzare un numero. Ancora oggi molti non conoscono l’esistenza del 118».
Monica Bonalumi