Telemaco e l’assenza di UlisseLa nuova ”Odissea” del Binario 7

Telemaco: chi si ricorda di Telemaco? Telemaco, il figlio senza padre, in un'odissea senza eroi. Mario Perrotta torna a Monza questo fine settimana, al Binario7 con uno spettacolo già vincitore del premio Hystrio e finalista al premio Ubu: "Odissea". Il coupon con lo sconto sul Cittadino in edicola.
Telemaco e l’assenza di UlisseLa nuova ”Odissea” del Binario 7

Monza – Un’Odissea senza padri, e senza eroi. Il mito letto da un altro sguardo, il mito che si infrange e si trasforma. Telemaco: chi si ricorda di Telemaco? Telemaco, il figlio senza padre, in un’odissea senza eroi. Mario Perrotta torna a Monza questo fine settimana, al Binario7 con uno spettacolo scritto, diretto e intepretato di persona, con musiche originali eseguite dal vivo (MarioArcari all’oboe, clarinetto e batteria e Maurizio Pellizzari a chitarra e tromba), già vincitore del premio Hystrio e finalista al premio Ubu. “Odissea”.
Che nasce – spiega Mario Perrotta – per due ragioni: «Impegno civile, e personale. E non riesco a scrivere senza una delle due. La prima comincia con una constatazione: molti genitori con figli anche adolescenti parcheggiati ovunque, tra scuola, corsi, parenti. Si torna alle otto di sera, stanchi e quel poco tempo che resta da passare insieme è di pessima qualità». E non solo. «In più la mia generazione è segnata da una sorta di sindrome di Peter Pan: cosa può dire un figlio che vede il padre con le mutande che spuntano dai pantaloni e il gel e i capelli scompigliati? È imbarazzante. Un figlio ha bisogno di qualcuno che dica no, perché altrimenti manca qualcuno contro cui ribellarsi». E poi la vita, che irrompe in questa riflessione. «Mentre cominciavo a lavorare a questa idea – prosegue l’attore e regista – la morte improvvisa e prematura di mio padre è entrata a gamba tesa. Un’assenza dominante, dunque. Non ho avuto il tempo nemmeno di parlargli, e di dire quelle cose che uno conta di dire, prima o poi. Aveva sessant’anni, pensavo di averlo ancora, il tempo. E invece no».
Ma chi è allora, Telemaco? «Telemaco è molto incazzato con il padre assente. Intorno – spiega Perrotta – ha un paese che assedia la madre, che passa sotto le finestre per vedere se ha l’amante, se è ancora bello. E intanto il padre va in giro a fare l’eroe, e non il padre. È un eroe, ma un eroe di cartone. Per questo si affitta due musicisti, e va in piazza a far casino». Ma chi sono allora, gli eroi? «Nessuno – conclude Perrotta – Ulisse è il primo eroe moderno, ed è un vigliacco. Risolve con l’inganno, non con la forza. Ed è inganno, il suo, non astuzia, peraltro spesso suggerito da altri. Ulisse ha tutte le caratteristiche del primo eroe contemporanee». Il lavoro ha abbracciato naturalmente anche gli episodi del Ciclope, di Circe. «Lascio al pubblico scoprire come si trasformano, nello spettacolo». Che, scritto nel 2007, è stato quasi premonitore.
«Circe sono queste ragazzine offerte a uomini in carriera. Ben prima che scoppiassero certi scandali». E sta anche qui la forza del teatro. «L’uomo di teatro attento annusa prima degli altri quello che accade». Lo spettacolo, della compagnia Teatro dell’Argine (con Paola Roscioli che collabora alla regia di Mario Perrotta) è di scena il 23 e 24 febbraio alle 21 e domenica anche alle 16. I biglietti costano 18 euro (12 euro il ridotto per under25, over65, convenzionati e per la replica di domenica sera anche per gli utenti delle biblioteche di Monza e Brianza; 6 euro per gli under18). Il coupon con lo sconto a 12 euro sul Cittadino in edicola. Per informazioni e prenotazioni consultare il sito www.teatrobinario7.it.
Letizia Rossi