Carate – E’ alla Bcc di Carate Brianza dal gennaio 2009 l’uomo che in questi giorni è al centro dell’attenzione mediatica di tutta Italia in qualità di testimone chiave nell’inchiesta dei magistrati di Siena sulla banca Mps.
Antonio Rizzo è a capo dell’area Finanza anche se dal mese di dicembre ”è in situazione di aspettativa non retribuita, in quanto ha deciso di impegnarsi nella campagna elettorale per le elezioni politiche”, spiega Bcc in una nota. In un lettera al direttore del Giornale, pubblicata martedì, Rizzo, ex manager Dresdner Bank, spiega di non considerarsi né un martire né un eroe: ”Nella visione manichea della realtà buoni contro cattivi, derivati contro mutui, destra contro sinistra si rischia di lasciare fuori da questa storia i reali responsabili e di non imparare niente dal collasso finanziario della terza banca italiana. In questo schema io sarei ‘il buono’ che ha denunciato il malaffare nel 2008. In realtà la mia deposizione in Procura non è stata spontanea ma avvenuta su convocazione, le assicuro che ne avrei fatto volentieri a meno, poiché la banca, e il sistema, per il quale lavoravo ha tentato in tutti i modi di farmela pagare. Non sono un eroe e non sono un martire perché grazie ai lauti stipendi, e soprattutto ai bonus, che ricevevo per vendere prodotti finanziari, mi sono potuto permettere la consulenza di due ottimi avvocati che hanno tutelato il mio lavoro e la mia reputazione”.
Quindi, entrando nel merito della vicenda: ”Il polverone che si sta alzando intorno ai derivati è solo il tentativo di coprire verità e responsabilità e di spaventare chi abbia intenzione di parlare e di mettere a nudo i problemi di una finanza senza controllo che compra le proprie coperture istituzionali con promesse e minacce”.
”In relazione alle vicende riferite al dottor Rizzo apparse in questi giorni sulla stampa – fa sapere la Bcc guidata da Annibale Colombo, tramite il suo ufficio Relazioni esterne – la banca non ha nulla da dichiarare in quanto trattasi di eventi attinenti la carriera professionale di Rizzo antecedenti al suo ingresso in Bcc. Tuttavia, ad oggi, da quanto si apprende dagli organi di stampa, i comportamenti emersi appaiono corretti, improntati al rispetto della legge e al senso del dovere”.
E’ il 13 ottobre del 2008 quando Rizzo rivela l’esistenza della “banda del 5%”. E’ allora che va via dalla banca tedesca dove lavorava e diventa funzionario della Bcc di Carate Brianza, dove, dice nel suo curriculum online, ha trovato ‘solidità e tranquillità’ che gli hanno permesso ‘di approfondire le tematiche del debito e della moneta’.
a. br.