Sovico Un colpo da professionisti, messo a segno domenica notte, all’Unes di piazza Frette. Un piano studiato nei minimi particolari perché si apprende che gli stessi autori del colpo si sarebbero introdotti all’interno del supermercato già alcune notti prima, mercoledì 11, senza portare via nulla. Un sopralluogo a tutti gli effetti per architettare il piano andato a segno domenica.
<Settimana scorsa – racconta il direttore sovicese dell’Unes, Filippo Ferrario – la vigilanza notturna mi aveva segnalato l’allarme in funzione, ma non fu trovato nulla di strano. Solo dopo un’attenta analisi abbiamo scoperto che qualcuno era entrato nel negozio attraverso le porte antipanico che, una volta chiuse, non consentono di capire dall’esterno, se vi siano state intromissioni. Con molta probabilità erano i malviventi che domenica notte hanno messo a segno il colpo>. Una tecnica per altro frequente e che nelle scorse settimane si è registrata all’Unes di via Spallanzani a Lissone.
Questa volta la banda ha agito in pieno centro Sovico, di notte. Un colpo da maestri: i ladri hanno agito dal retro, tenendosi in contatto dopo aver manomesso i collegamenti telefonici di tutto il complesso. Allarme disinserito e via libera per il colpo. Scardinata la porta retrostante, hanno raggiunto il box vendita e portato via la cassaforte (all’interno circa 5 mila euro) servendosi di un muletto, poi abbandonato all’esterno.
Con l’ausilio di una fiamma ossidrica si sono poi diretti alla cassa continua, squarciata dal calore che ha impedito ai ladri di potersi impossessare di tutto il contenuto, parte del quale andato così in fumo. Una banda specializzata in furti con scasso. Hanno agito indisturbati i malviventi che domenica notte, forse intorno alla una (alcuni residenti avrebbero segnalato dei rumori sospetti verso quell’ora), hanno preso di mira l’Unes e messo a segno un colpo studiato nei dettagli.
Sgomento il direttore dell’Unes. <E’ incredibile, hanno pensato a tutto. E’ la prima volta che accade una cosa del genere – spiega Filippo Ferrario – Ora stiamo potenziando i nostri sistemi di sicurezza>.
Elisabetta Pioltelli