Monza – In migliaia per testimoniare con le cicatrici ben visibili sui loro corpi, ma altrettanto profonde nell’anima, che il lavoro è importante quanto la vita umana. Oltre un migliaio i membri dell’Anmil che da tutta la Lombardia sono giunti a Monza dove domenica si è svolta la 22esima edizione della Giornata regionale per la sicurezza sugli ambienti di lavoro.
Dopo la celebrazione della Messa in Duomo, il numeroso gruppo si è diretto in corteo al teatro Manzoni dove si è svolta una tavola rotonda. Un evento organizzato dalla sezione di Monza e Brianza dell’associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro guidata dal presidente Firmino Di Barbora.
I dati, aggiornati al 2010, parlano sulla sola provincia di oltre 9mila persone coinvolte in incidenti sul lavoro, di cui sei hanno perso la vita. Dati che, purtroppo, risultano in difetto perchè non tengono conto di tutti coloro che, magari non in regola, non denunciano gli incidenti. Un dato in lieve calo rispetto all’anno passato, ma che è anche sintomo di una maggiore disoccupazione e non tanto di una più incisiva propoganda della sicurezza sul posto di lavoro.
Il problema, infatti, come è emerso dalla tavola rotonda, riguarda sia il datore di lavoro che non vuole investire mettendo davanti al rispetto della vita umana il profitto, sia il lavoratore che, spesso troppo sicuro della sua abilità professionale, ritiene qualsiasi mezzo di precauzione una sorta di impiccio. Il presidente Firmino Di Barbora ha ricordato l’importanza della cultura della sicurezza e sulla necessità di non abbassare mai la guardia sul tema delle morti bianche, vittime o feriti che generano anche importanti conseguenze sulla collettività e sui familiari che si trovano a gestire questa drammatica situazione.
Alla tavola rotonda erano presenti anche il prefetto Giovanna Vilasi, il sindaco Marco Mariani, il presidente della provincia Dario Allevi e quello della Camera di commercio Carlo Valli. Quest’ultimo ha ricordato che sul territorio di Monza e Brianza le aziende hanno fatto importanti passi in avanti nella promozione della cultura della sicurezza sul lavoro. Anche se molto ancora c’è da fare
Barbara Apicella