Seveso – Procedono, nonostante i ritardi, i lavori del «Centro studi e documentazione» di Seveso di piazza XXV aprile. Lavori che, stando al sindaco Massimo Donati, dovranno essere terminati entro l’anno per fare in modo che il centro di ricerca possa venire inaugurato proprio nell’anno in cui ricorrono i 35 anni dall’incidente dell’Icmesa. Il vero nodo da sciogliere, tuttavia, non è legato semplicemente all’avanzamento degli interventi, quanto piuttosto chi dovrà gestire il centro. Chi, in sostanza, dovrà entrarci per farlo funzionare al meglio ed evitare che possa risultare uno scatolone bello ma vuoto.
«I lavori sono in ritardo per una problema legato agli arredamenti dell’interno dell’edificio – ha specificato il primo cittadino di Seveso, che fa parte del consiglio di amministrazione della Fondazione lombardia per l’ambiente, l’ente che ha di fatto appaltato la realizzazione dell’opera -. Al momento si sta ragionando su chi dovrà entrare e gestire il centro. In merito a questo discorso sono stati fatti già degli incontri e altri se ne faranno, nelle prossime settimane dovremmo riuscire a risolvere la questione». L’opera, che a basa d’asta è costata oltre 3 milioni di euro, stando a quanto è riportato sul cartello della cantierizzazione, avrebbe dovuto essere consegnata il 10 settembre del 2010. I giorni di lavori avrebbero dovuto essere 540 partendo dal 19 marzo 2009.
Il centro dovrà ospitare la biblioteca scientifica della Fondazione Lombardia per l’ambiente,una biblioteca che comprenderà anche tuta la documentazione su quanto accaduto a Seveso e nei comuni limitrofi nel 1976. Ma la struttura non potrà ridursi soltanto a rappresentare la memoria storica di un avvenimento drammatico, dato che tale funzione è già attualmente assolta dal Bosco delle Querce e lo sarà ancora di più quando verrà aperto lo chalet anch’esso in fase di ristrutturazione. Nelle intenzioni della Regione, del Comune e della stessa Fondazione, che per dare vita a questo progetto si sono stretti in un accordo, Il centro studi e documentazione sevesino, una volta aperto, dovrà essere un vero e proprio polo scientifico e formativo.
Un polo dove sarà dato spazio a ricerche e studi d’avanguardia sull’ambiente e sulla qualità della vita a testimonianza dell’impegno della comunità scientifica e delle istituzioni lombarde sul tema della sostenibilità. Idea ambiziosa di cui però si hanno ancora poche certezze. Questa almeno l’impressione.
Ivan Bavuso