Seregno – A meno di un mese dalla riapertura ufficiale, avvenuta il 10 dicembre, della linea ferroviaria Saronno-Seregno, dopo 54 anni di quasi totale dismissione, affiorano le prime proteste. Nei giorni immediatamente seguenti alla riattivazione, la tratta ha funzionato in modo irregolare, tra la sospensione del servizio per alcuni giorni causa la caotica situazione che ufficialmente era stata imputata al cervellone che regolava i turni di lavoro di macchinisti e capotreno di Trenord, ma che in realtà, come avevano sostenuto i sindacati, era uno sciopero silenzioso dei macchinisti, e l’improvvisa cancellazione delle corse.
Nelle ultime settimane, tornato regolare il servizio, con il transito di 68 convogli, 34 all’andata e altrettanti al ritorno, i residenti di via Goito, le cui abitazioni sono proprio a ridosso della strada ferrata, sono inviperiti. Dire che hanno in diavolo per capello è poco, perché si sono presi in giro dalle promesse formulate loro durante l’esposizione estiva della ripresa della linea.
” Ci era stato assicurato che avremmo avuto dei pannelli fonoassorbenti per attutire il rumore al passaggio dei convogli- ha spiegato Antonello Mapelli, il portavoce dei residenti- invece, per tutta risposta hanno posizionato davanti alla nostre abitazioni, togliendoci la vista e il sole, un muro di cemento alto cinque metri che amplifica i rumori. Un muro di cemento che addirittura porta ad ascoltare quanto viene detto nelle case vicine, che annulla la nostra privacy. E come se non bastasse a me hanno tolto tutta la siepe di laurone che avevo curato negli anni privandomi del verde.
La muraglia di cemento che assomiglia al muro del pianto ha prodotto un sacco di umidità in casa nostra che non abbiamo mai avuto quando lo spazio era libero e l’orizzonte visibile. Dalle finestre vediamo solo cemento. E’ come se fossimo in carcere, prigionieri della linea ferroviaria”. Antonio Mapelli ha aggiunto:” ci sono convogli che quando passano, specie quello delle 6,31 del mattino e delle 23 che sembra abbiamo le ruote quadrate tanto è il rumore che producono. E adesso passano solo i treni passeggeri, cosa accadrà a noi quando sferraglieranno i convogli merci?”.
“Nella mia abitazione iniziano ad affiorare delle crepe- ha affermato Oriana Realdini Crippa- che non ho mai visto in 40 anni che abito qui. Da quando è stata elettrificata la linea il cellulare non mi funziona più. Quando passano alcuni convogli tutti i bicchieri che ho nella credenza tintinnano tanto è il vibrare. Le nostre case sono a nord e con quel muraglione di cemento che ci hanno messo davanti alle finestre non vediamo più il sole”.
Anche Anna Brivio si lamenta: “Mi hanno tolto la recinzione e non l’hanno più rimessa, io sono sola e ho paura che malintenzionati mi entrino in casa. La zona in cui viviamo è isolata e la mia casa e confinante col parco del Crocione. Una zona poco idilliaca”. I residenti di via Goito chiedono, soprattutto, e tra i tanti accorgimenti da apportare, dei pannelli fonoassorbenti trasparenti come quelli che esistono sulle autostrade e che venga rimosso al più presto il muro di cemento simile al muro del pianto.
Paolo Volonterio