Scuola, Anci sul caso delle mense:«Scelta autonoma di Cavenago»

«Il Comune di Cavenago ha agito in autonomia. Ma siamo pronti al conronto». Lo precisa Anci Lombardia in merito all'azione dell'amministrazione cavenaghese verso una famiglia che non può pagare la mensa per due dei quattro figli.
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Cavenago Brianza – «Il Comune di Cavenago ha agito in autonomia, senza consultarci». Lo precisa Anci Lombardia in merito all’azione dell’amministrazione cavenaghese nei confronti di una famiglia che non ha la possibilità di pagare la mensa per due dei quattro figli: il Comune ha permesso ai ragazzi di portare il pasto da casa e di consumarlo fuori dal refettorio.
«Abbiamo avuto notizia dagli organi di stampa della decisione del Comune di Cavenago Brianza di sospendere il servizio mensa ai bambini le cui famiglie non pagano il pasto – dichiara Pierfranco Maffè, presidente del Dipartimento istruzione di Anci Lombardia – Il Comune non ha condiviso con Anci Lombardia né la decisione di negare il pasto né quella di predisporre una saletta riservata per il pranzo al sacco. Il Comune ha agito in autonomia e Anci non si permette di entrare nel merito delle iniziative assunte. Se il Comune di Cavenago Brianza intende rivolgersi ad Anci Lombardia, l’associazione è disponibile a dare una mano per trovare una soluzione adeguata, avviando anche un confronto con l’Ufficio scolastico regionale e la Asl».

Anni fa, precisa di nuovo l’Associazione nazionale comuni italiani, si era verificata una situazione analoga in un comune della provincia di Brescia. Alcuni amministratori locali avevano segnalato il problema ad Anci Lombardia, che aveva approvato un documento in proposito, sostenendo la necessità di distinguere le responsabilità della famiglia dal servizio ai minori, che va garantito, esplorando tutte le possibilità per richiamare gli adulti al rispetto delle norme.