«Scenda, c’è una firma da fare»E intanto le rubano in casa

E' solo una delle tante truffe segnalate in un incontro tra gli anziani e le forze dell'ordine promosso dalla prefettura per mettere in guardia dagli imbroglioni. A un'anziana madre di un agente di Polizia locale è stato sottratto un collier in oro.
«Scenda, c’è una firma da fare»E intanto le rubano in casa

Limbiate – Le truffe ai danni delle persone più fragili sono molto più diffuse di quanto si possa pensare e una dimostrazione è arrivata anche negli incontri organizzati dalla Prefettura che si sono svolti nei centri anziani del Villaggio Giovi e di villa Mella. Sono stati tante le persone che hanno segnalato a Luigi Di Puorto, tenente della compagnia dei Carabinieri di Desio, e a Sergio Fiori, comandante della Polizia locale presente per l’occasione insieme agli assessori Paride Tatti e Franca Basso, i vari raggiri messi in atto nei mesi scorsi. Anche se solo un piccola parte di questi tentativi sono andati a buon fine, desta stupore l’ingegno e la fantasia con cui persone senza scrupoli cercano di estorcere denaro a chi è indifeso. Le scorse settimane ad un’anziana madre di un agente di Polizia locale è stato sottratto un collier in oro. Semplice e innovativo lo stratagemma del truffatore. Dopo aver citofonato, con una scusa, (”sono il postino, c’è un documento da firmare”) ha fatto scendere in strada la donna, residente al secondo piano di un palazzo. Nel momento in cui questa era scesa al pianterreno con le scale tenendo solo accostata la porta di casa, l’impostore è salito in ascensore e ha fatto razzia del gioiello.


Altre tentate truffe
– Particolarmente originali sono stati anche gli imbrogli tentati a i danni di Fernando Miscetti e Carmelo Cicero. Il primo è stato avvicinato da una macchina di grossa cilindrata mentre stava camminando lungo la Nazionale dei Giovi. «Un’avvenente signora – ha spiegato Miscetti durante l’incontro – ha abbassato il finestrino al lato del passeggero e in un italiano stentato mi ha prima chiesto se c’era un ristorante nelle vicinanze e se potevo darle degli euro, poiché lei aveva con sé solo i dollari. Mi sono insospettito e non ho tirato fuori il portafogli. Se lo avessi fatto probabilmente o lei, o il ragazzino che era seduto dietro me lo avrebbe strappato dalle mani». Cicero invece è stato approcciato di martedì, nei pressi del mercato, da un finto amico del figlio che doveva consegnargli delle cassette di arance in cambio di dieci euro. L’anziano, dopo aver fatto finta di accettare, ha messo in fuga i truffatori. Ancora in auge anche la vecchia truffa dello specchietto. «Sono stato affiancato da un’auto – spiega Ignazio Colella – mentre stavo percorrendo via dei Mille. Mi sono fermato e quando mi sono abbassato per cercare di prendere qualcosa sono fuggiti». L’ultima segnalazione risale però a dieci giorni fa. Una 73enne ha sentito un rumore in via XX settembre e al semaforo di via Varese a Senago è stata affiancata da un’auto. Il passeggero è sceso chiedendo i danni per un fantomatico urto allo specchietto. La donna però non si è fatta intimorire e quando è scattato il verde è ripartita come se nulla fosse.

Fabio Cavallari