Monza – Venti voti favorevoli, due contrari. E Monza ha approvato la mozione che impegna il Comune a istituire il registro per le unioni civili. È successo nel consiglio comunale di mercoledì 27 febbraio: la mozione presentata da Sel, sottoscritta da diciotto consiglieri (tre della minoranza), è stata approvata con i sì di Pd, Movimento 5 stelle, Italia dei valori e CambiaMonza. Monza diventa così la prima città della Provincia ad approvare il registro che intende garantire i diritti delle coppie sposate anche a nuclei familiari costituiti da cittadini conviventi. Anche dello stesso sesso.
«Non sappiamo quante coppie a Monza si iscriveranno al registro – sottolinea Alessandro Gerosa di Sel in una nota in cui ringrazia anche l’impegno dell’associazione Meladailabrianza – se sarà un successo come a Milano, dove in 5 mesi già 500 coppie si sono iscritte, o se sarà un successo più contenuto: ma le battaglie per i diritti hanno il proprio valore in se stesse, non nella quantità di chi ne usufruisce, ogni discriminazione è ugualmente odiosa se viene subita da una o da migliaia di persone. Siamo altrettanto consapevoli che i diritti che noi possiamo garantire si limitano all’ambito comunale: è chiaro che per Sel questo è il primo tassello di una battaglia che deve culminare con l’approvazione in parlamento di una legge per le Unioni Civili, per il Matrimonio omosessuale, per il diritto all’omogenitorialità. Speriamo che nei prossimi mesi il prossimo governo se ne occupi».
Mercoledì sera hanno votato no Martina Sassoli del Pdl, che ha sottolineato come esistano già le leggi che tutelano i diritti i figli nati fuori dal matrimonio, e Anna Martinetti (Una Monza per tutti). Contrario anche il leghista Massimiliano Romeo: «Uno strumento inutile a fini di propaganda. Meglio la salvaguardia della famiglia tradizionale. Questa mozione è il classico esempio di chi vuole strumentalizzare la tematica dei diritti sociali per i propri fini politici, al fine magari di introdurre il matrimonio tra i gay sui cui sono fermamente contrario».