Brugherio – «Al Parco Increa succede di tutto». A dirlo nei giorni scorsi è stato Lino Sala dell’associazione sportiva di pesca Spinnig Brugherio. Sala da qualche tempo non può più pescare insieme con i suoi soci a Brugherio, da quando cioè il commissario Carmela Nuzzi non ha rinnovato più i permessi di pesca. Quindi ha deciso di continuare a praticare il proprio sport lontano dalla cittadina brugherese. E proprio in questo suo periodo di peregrinazioni ittiche, in giro per i corsi d’acqua della Brianza e dell’Alto Milanese, ha scoperto cosa sta succedendo “sotto casa”, al laghetto del Parco Increa.
«Durante una delle mie battute di pesca – ha detto lo stesso Sala nei giorni scorsi – ho scoperto che in un laghetto privato nella zona Truccazzano si comprano carpe da più di 10 chili pagandole anche 1000 euro». Cosa forse discutibile per l’etica dei pescatori, ma la vicenda assume i contorni dell’incredibile perché «alcune carpe arrivano dal lago del Parco Increa. Come mi ha confidato un pescatore di frodo che si è tradito rivelandomi il giro di pesci che attualmente c’è nella nostra zona». Le carpe non sono l’unico pesce all’attenzione dei pescatori disonesti: «Da quando i pescatori di Brugherio non possono più seguire il lago dell’Increa succedono queste cose, soprattutto di notte – ha aggiunto – per esempio, più di trecento boccaloni sono stati asportati da associazioni di pesca di Milano per finire tra Vimodrone e i navigli milanesi. E questi personaggi si muoverebbero anche con delle reti».
Lo Spinning Brugherio, che non ha nulla a che vedere con queste pratiche, nelle scorse settimane si è attivato tra la cittadinanza. Obiettivo: smuovere il commissario prefettizio sulla questione Increa. «In questi mesi abbiamo raccolto oltre trecento firme per chiedere al commissario una cosa precisa – ha commentato lo stesso Sala – ovvero quella di riaprire alla pesca il lago. Così facendo ci sarebbe anche un maggiore controllo delle acque».
In queste settimane però l’amministrazione comunale si è espressa circa il mancato permesso rilasciato ai pescatori: «Sono in possesso delle carte che il Comune mi ha inviato – ha aggiunto Sala – si dice che i permessi sono stati congelati perché bisogna analizzare il plancton che è contenuto nelle acque dello stagno di Increa. Mi duole constatare che le acque brugheresi sono dolci e non sono soggette a questo tipo di rilevazioni. E ho il sospetto che ci sia una volontà precisa per non rilasciare i permessi».
Come se tutto questo non bastasse c’è anche oltre al rischio di depauperamento della fauna ittica di Brugherio, c’è quello legato alle specie aggressive: «Recentemente – ha chiosato Sala – è stato svuotato e ripulita una pozza d’acqua del Parco di Monza. Là erano contenuti esemplari di specie molto aggressive che sono state portate qui a Brugherio e che probabilmente hanno creato qualche danno al nucleo di pesci che già era presente». Di notte i passi carrai del Parco sono chiusi alle auto, ma ci sono diversi accessi pedonali che rimangono aperti e che danno, non solo verso Brugherio, ma anche verso l’aperta campagna. Lorenzo Merignati