Cesano – Gli avevano rubato gioielli, argenteria e oggetti preziosi in avorio, per un valore complessivo di oltre di 80 mila euro. Il furto era stato messo a segno nel suo appartamento di via Damiano Chiesa, a Cesano Maderno, mentre lui, ingegnere di 62 anni, era in vacanza, lo scorso mese di agosto. Qualche giorno fa un uomo lo ha avvicinato e gli ha proposto di fargli riavere la refurtiva, dietro il pagamento di 25 mila euro. Il cesanese ha denunciato tutto ai carabinieri della tenenza locale, che hanno organizzato una trappola. L’estorsore, 40 anni, pregiudicato, residente a Vanzago, nel milanese, è stato così colto sul fatto e arrestato con l’accusa, appunto, di estorsione. Secondo quanto ricostruito dai militari, il cesanese aveva subito un grosso furto in casa. Mentre era in vacanza, i ladri gli avevano svaligiato l’appartamento, portando via oro, argento e preziosi in avorio. Gioielli e oggetti particolari e unici, dal grosso valore.
Disperato, una volta scoperto il furto, di rientro dalle ferie, l’ingegnere ha sporto denuncia ai carabinieri. Credeva di non rivedere mai più i preziosi che gli erano stati portati via. Settimana scorsa però un uomo lo ha contattato. “Se mi paghi 25 mila euro, ti farò riavere tutti i gioielli rubati”. Il cesanese, non convinto, ha deciso di raccontare tutto ai militari. E’ stata così organizzata una “trappola”. D’accordo con gli investigatori, l’ingegnere ha fatto finta di stare al gioco. Ha dato appuntamento all’estorsore a casa sua. E ha preparato una busta piena di banconote. I soldi erano tutti contrassegnati, in modo da essere riconoscibili. L’estorsore, ignaro della trappola, ha quindi consegnato alla sua vittima la refurtiva. E, soddisfatto, ha recuperato la busta piena di soldi in contanti. Ma non appena è uscito di casa, ha trovato i carabinieri che lo stavano aspettando. A quel punto per lui è stato impossibile scappare o negare l’affare illecito che aveva appena concluso. L’uomo è stato praticamente colto in flagranza di reato. I carabinieri lo hanno portato in carcere a Monza. Resta da capire se abbia agito da solo o se abbia avuto dei complici. Non è chiaro se sia stato lui l’autore materiale del furto. Al cesanese è stata comunque restituita tutta la refurtiva.
P.F.