Rotonda killer, salta la discussioneSant’Albino: ecco i nostri progetti

Era all'ordine del giorno del Consiglio comunale di Monza di giovedì sera. Ma la discussione sui tagli al servizio attuati da Net ha fatto rinviare il punto. Ma i residenti di Sant'Albino e San Damiano sono fiduciasi: c'è la volontà di cambiare la rotonda killer tra viale Stucchi e via Salvadori. E hanno già qualche progetto in mente.
Rotonda killer, salta la discussioneSant’Albino: ecco i nostri progetti

Monza/Brugherio – Ancora nessuna decisione sulla rotonda killer di Monza. L’argomento del rondò tra viale Stucchi e via Salvadori doveva essere trattato giovedì sera nel consiglio comunale monzese con una mozione presentata dal consigliere Pd Paolo Pilotto, ma i recenti tagli delle corse dei bus di Net sulle tratte brianzole e monzesi ha fatto saltare il punto all’ordine del giorno. Il comitato di quartiere Sant’Albino però resta fiducioso in una soluzione. ”Abbiamo saputo dall’assessore alla Mobilità di Monza, Paolo Confalonieri che, nonostante il tema non sia stato trattato, ci incontreremo per discuterlo nei prossimi giorni – ha raccontato abbastanza soddisfatto Paolo Teruzzi referente del gruppo cittadino -. Noi continuiamo a chiedere il sovrappasso per l’attraversamento pedonale di quella rotatoria maledetta”.

Infatti il pericolo per i pedoni e i ciclisti che attraversano l’incrocio da Sant’Albino e San Damiano in direzione del cimitero monzese e viceversa resta alto, soprattutto considerando la velocità dei mezzi che provengono da Sesto San Giovanni e da Monza.”Una delle ipotesi che sono state avanzate dal Comune di Monza, non ancora in forma ufficiale – ha proseguito Teruzzi – è quella di realizzare un sottopasso in via Murri, nel quartiere di Sant’Albino, vicino alle piscine. Una soluzione che sarebbe scomoda in particolar modo per i residenti di San Damiano che, per andare a trovare i loro cari al camposanto, dovrebbero fare un giro assurdo. La soluzione dei problemi della rotonda non può essere spostata a monte o a valle. Non si tratta del solo accesso dei monzesi a Sant’ Albino o San Damiano e viceversa. Non è il problema della comunità santalbinese (2.400 persone) ma di una comunità ben più ampia (di circa 10.000 persone) che insiste in quell’area”.
Michele Boni