«Qui affitti più cari di Milano»Vimercate, la resa dei negozi

Il ritmo delle chiusure dei negozi del centro storico è più che sostenuto, quasi allarmante in termini di impoverimento del tessuto commerciale locale. E ora si parla di 8 esercizi che entro la fine dell'anno abbasseranno la saracinesca.
«Qui affitti più cari di Milano»Vimercate, la resa dei negozi

Vimercate – Va bene la crisi generale. Comprensibile che anche la trasferta dell’ospedale in periferia, ormai quasi due anni fa, abbia tolto gente e movimento dalle vie centrali. Ma il ritmo delle chiusure, avvenute e annunciate, dei negozi del centro storico è più che sostenuto, quasi allarmante in termini di impoverimento del tessuto commerciale cittadino. Si parla di otto esercizi che entro la fine dell’anno abbasseranno la saracinesca. Per Seasons, oggettistica e bijoux di piazza Santo Stefano, oggi è l’ultimo giorno di apertura; per la Griffe abbigliamento di via Garibaldi e per Eva borse di via Cavour la chiusura arriverà tra ottobre e dicembre.

Sotto accusa, nelle parole degli stessi commercianti, gli affitti alle stelle, la viabilità difficile e contorta, una strategia di promozione dell’offerta locale insufficiente, con l’associazione di categoria e il Comune giudicati quantomeno latitanti. «Vimercate si sta lentamente spegnendo- dice Moira Morandi, titolare di Seasons, aperto da otto anni- Sono molto amareggiata, perché sono dieci anni della mia vita e del mio lavoro che si stanno per concludere ma una scelta andava fatta». Almeno tre le ragioni tutte locali della sofferenza del commercio.

«Le iniziative di promozione, realizzate con il Comune o tra commercianti, sono troppo spesso megaspot, una tantum, e servono a poco. Ho cercato di movimentare e di organizzare iniziative, ma non ho trovato collaborazione e poi ci sono i costi degli affitti, alle stelle. Mia cognata ha un negozio in via Garibaldi a Milano, grande tre volte il mio e con un affitto minore. Infine, i vimercatesi. C’è tanta diffidenza e poca comprensione della qualità dei prodotti che vengono offerti, e l’età media della gente è sempre più alta».

In sintonia Eva Valtolina, dell’omonimo negozio di borse, che punta il dito anche contro la viabilità «si è visto che la chiusura così come è stata attuata evidentemente non funziona. E poi non si trovano i gratta e sosta, e intanto i clienti prendono multe. Oppure si perdono nelle vie tra sensi unici, ztl e pedonalizzazioni, con il navigatore in tilt. Ma è possibile? Perché non tornare indietro e provare a cambiare? Credo che al Comune importi poco o nulla del centro storico e di come si stia svuotando. Dieci anni fa, quando ho iniziato, era diverso. Io sposterò la mia attività altrove, ma non in città. Perché rimanere qui?»

Per Valeria Furbo, titolare della Griffe, “a dire il vero ho sempre faticato a lavorare qui in città, fin dal 2004, quando ho aperto il mio negozio. So di aver proposto un prodotto particolare, ma mi sono scontrata con più elementi sfavorevoli. Da un lato, la chiusura mentale dei vimercatesi nei confronti di chi viene da fuori, e poi gli affitti alti, la difficoltà a trovare uno spirito vero di coesione tra i commercianti stessi e il supporto del Comune che non è mai decollato. Alla fine la soluzione per me è amara ma è una sola, chiudere”.
Anna Prada