Provincia, cambia il bando del caffè Arriva il canone per le macchinette

D’ora in poi sulle merendine la Provincia di Monza e Brianza potrebbe anche guadagnarci qualcosa. Poco, anzi pochissimo, ma almeno non ci perderà come ha fatto finora. È la svolta prevista dal bando per l’installazione dei distributori di “bevande calde e fredde e alimenti preconfezionati” nelle sedi dell’ente brianzolo.
Pausa caffè più conveniente negli uffici dell’Amministrazione provinciale di Monza e Brianza
Pausa caffè più conveniente negli uffici dell’Amministrazione provinciale di Monza e Brianza

D’ora in poi sulle merendine la Provincia di Monza e Brianza potrebbe anche guadagnarci qualcosa. Poco, anzi pochissimo, ma almeno non ci perderà come ha fatto finora. È la svolta prevista dal bando per l’installazione dei distributori di “bevande calde e fredde e alimenti preconfezionati” nelle sedi dell’ente brianzolo che sarà aggiudicato nelle prossime settimane. Il nuovo capitolato impone agli operatori il pagamento di un canone, pur modesto, in cambio della posa delle macchinette che dovrebbero garantire loro un discreto margine di guadagno considerando che buona parte degli oltre trecento dipendenti si concede un caffè almeno una volta al giorno.

Attualmente le spese per gli spuntini sono tutte a carico della Provincia che, oltre a non percepire alcun rimborso per la locazione degli spazi, paga le bollette di acqua e corrente per la loro alimentazione. Il giro di vite, invece, prevede che i costi per il funzionamento dei distributori siano a carico della società che si aggiudicherà la gara. Il contratto avrà una durata triennale con la possibilità di proroga anche se la Provincia potrebbe avere pochi mesi di vita stando, almeno, alle dichiarazioni che arrivano dal Governo Letta. Il destino degli enti intermedi, assicurano da via Grossi, non avrà in ogni caso alcuna ripercussione sul bando.

«L’appalto – spiegano i tecnici – sarà ereditato da chi, eventualmente, arriverà dopo di noi. È accaduto con quelli che aveva stipulato Milano prima della nostra istituzione e potrebbe accadere ancora».

Potrebbe succedere non solo per la fornitura del caffè e degli spuntini dato che la rivoluzione dell’assetto istituzionale italiano si ripercuoterà sui contratti stipulati dagli enti intermedi: è proprio questo uno dei nodi che gli esperti devono ancora sciogliere.

Non sarà semplice definire il passaggio di accordi per centinaia di milioni di euro: solo per restare a Monza, la questione riguarda il riscaldamento delle sedi e delle scuole superiori nonché la manutenzione degli edifici e di oltre 120 chilometri di strade.