Monza – Scampato il pericolo di essere riassorbita da Milano la Brianza rischia di non rispettare il Patto di stabilità: «Ormai ho perso il sonno – ammette il presidente Dario Allevi nel suo bilancio di fine anno – dodici mesi fa non avremmo mai immaginato di trovarci in queste condizioni».
I soldi sono finiti da un pezzo a causa dei continui tagli imposti dal Governo Monti e nessuno sembra intenzionato a comprare i gioielli messi in vendita: gli uffici di piazza Cambiaghi e, soprattutto, le azioni di Serravalle e Sea, di cui via Grossi è proprietaria tramite Asam.
«A Monza – commenta l’amministratore – sono troppi gli immobili sul mercato e non ci sono acquirenti: alla nostra proprietà si aggiungono quelle comunali di via Appiani e via Giuliani. Quanto alle partecipate gli investitori sono fuggiti in seguito all’intervento dei poteri forti». Per tentare una contromossa, e introitare qualche milione, Asam cercherà di cedere direttamente le proprie quote di Sea, sganciandosi dall’operazione fallita del comune di Milano: «Il 27 – auspica Allevi – speriamo di avere qualche busta da aprire altrimenti il 2012 si chiuderà in maniera orribile e sforeremo il Patto di stabilità. Abbiamo provato di tutto per evitarlo, ma non era mai capitato, come è accaduto ad agosto, che gli enti locali dovessero fronteggiare tagli per milioni di euro ad anno in corso». È quindi inevitabile che, con le casse vuote, gli investimenti come le metrotramvie e la rotonda del Malcantone segnino il passo.
Il 2012 è stato un anno nero anche sul fronte dell’economia: «Ci siamo concentrati – spiega il presidente – sulle tante crisi industriali tra cui quelle della Carlo Colombo e della Bames. Proprio per questo uno dei momenti più belli dal punto di vista umano è stato quando, durante il consiglio provinciale straordinario alla IV Novembre, un dipendente della Carlo Colombo, a nome di tutti i lavoratori in difficoltà, è intervenuto in favore della Provincia, contro il nostro inglobamento nell’area metropolitana».
La lotta per la sopravvivenza della Brianza ha segnato il secondo semestre dell’anno: «Per tutto il 2012 – commenta Allevi – abbiamo lavorato su un doppio binario. Abbiamo mandato avanti l’ordinaria amministrazione e ci siamo impegnati a difendere il nostro ente. Il territorio si è mosso compatto, sia per chiedere la deroga ai criteri imposti dal Governo e mantenere l’autonomia, sia per opporsi al ritorno con Milano».
La fine della legislatura è venuta in aiuto a chi, in molte regioni, ha contestato gli accorpamenti disegnati dall’esecutivo di Monti e l’attuale assetto rimarrà congelato fino al 31 dicembre 2013: «Ora – avverte il presidente – non dobbiamo abbassare la guardia perché la battaglia è solo sospesa. Mi auguro che il prossimo governo sia formato da interlocutori più attenti: i politici sanno che ogni decisione va mediata con le ragioni degli altri mentre noi ci siamo trovati di fronte ministri che non hanno ascoltato nessuno».
Monica Bonalumi