Monza – Ci sarà anche un pezzo di Monza a scavare tra le macerie del disastro di Haiti. Marco Ferloni, cooperante di Coopi (Cooperazione internazionale) è partito oggi da Londra, dove viveva da un anno per seguire un master, e dove si trovano ancora la moglie Guia Faglia (sorella dell’ex sindaco Michele) anche lei cooperante, e le due figlie, alla volta di Santo Domingo. Qui si incontrerà con Bruno Clerici, di Cirindo in provincia di Como, anche lui operatore di Coopi, e insieme partiranno per di Port – au – Prince.
Quarantatre anni, monzese di nascita e cittadino del mondo per vocazione, Marco Ferloni, sull’isola caraibica sarà responsabile di progetto, e si occuperà del primo sostegno ai sopravvissuti. Ad Haiti Coopi collabora con l’associazione sudamericana Rapid, che gestisce il primissimo intervento e il recupero delle vittime. Marco, forte dell’esperienza accumulata nelle missioni in Uganda, Sierra Leone e Montenegro, si fermerà ad Haiti per almeno un mese. «Sarà necessario capire immediatamente il tipo di necessità più urgenti – spiega Efrem Fumagalli, responsabile dell’Ufficio emergenza di Coopi -. Poi entro breve tempo partiranno anche medici e psicologi, solo dopo che avremo raccolto più informazioni. Per ora è fondamentale mantenere il contatto con loro». Un legame costruito anche grazie a Csv M&B.
È partita invece domenica la francescana suor Marcella, quarantacinquenne di Busto Arsizio, che da un anno curava i bambini nell’ambulatorio San Francesco, nel cuore di una delle più grandi bidonville di Port au Prince, grazie al sostegno della onlus monzese Micromondo. «Da quando ha lasciato l’Italia non abbiamo più avuto sue notizie – dice Claudia Salvioni, presidente della sezione di Monza e Brianza di Micromondo -. Speriamo che si metta presto in contatto con noi. Prima ancora di partire ha richiesto la presenza di personale medico perché sono moltissimi i sopravvissuti che presentano fratture esposte».
Anche la sezione di Monza e Brianza di Avsi sta sostenendo le popolazioni di Haiti. «Per ora stiamo raccogliendo fondi per recuperare beni di prima necessità – spiega Roberto Cavalletti, referente della sezione brianzola di Avsi -. Lo s corso sabato abbiamo allestito un banchetto vendita a Monza, in via Italia, e ne organizzeremo altri in Brianza. Il ricavato servirà per aiutare i nostri cooperanti che lavorano tra i sopravvissuti, tra cui c’è anche Fiammetta Cappelletti, la mamma del piccolo Alessandro arrivato in Italia lunedì scorso».
Anche la Regione sta facendo la sua parte. Domenica è partita da Malpensa una delegazione di circa dieci volontari guidati dal sottosegretario ai Rapporti internazionali, Robi Ronza, con un carico di tre tonnellate di medicinali e attrezzature mediche. un secondo volo umanitario è partito lunedì con materiale sanitario per l?attivazione di un presidio medico avanzato.
Sarah Valtolina