Meda – Una sala consiliare colma di persone ha fatto da cornice al consiglio comunale aperto sulla questione Cassina. Sui banchi del consiglio, l’amministrazione comunale quasi al completo, l’assessore alle Attività produttive della Provincia di Monza e Brianza Andrea Monti, l’onorevole Alberto Grimoldi e il consigliere regionale Massimiliano Romeo. Tra il pubblico, tanti operai Cassina, le rsu e le associazioni sindacali. L’assise è durata più di due ore, durante le quali la Giunta, l’opposizione e i rappresentanti dei lavoratori hanno esposto la situazione dell’azienda leader del desing nel mondo, simbolo di made in Italy che avrebbe intenzione di esportare in Romania parte del reparto cucitura con conseguenze pesanti per la vita dei lavoratori di questo ambito della produzione.
Tante le proposte uscite durante la seduta: Annalisa Colombo, capogruppo del Pdl, ha puntato l’attenzione soprattutto sull’occupazione femminile, Giuseppe Ferrario del gruppo indipendente ha invece chiesto una delibera di intenti per destinare a produttivo non solo i terreni attualmente di proprietà di Cassina, bensì anche l’area destinata al futuro campo di calcio; Massimo Nava del Partito democratico ha esordito invece con la battuta: «Chissà cosa direbbe Montezemolo se la Ferrari fosse fatta in Romania», mentre Giorgio Mastrapasqua de La Destra ha esposto dati e numeri inerenti alle varie delocalizzazioni delle aziende italiane all’estero, condannando anch’egli come tutti l’ipotesi Cassina.
«Non è possibile pensare di delocalizzare – ha aggiunto il sindaco Taveggia – in un paese che non ha un diritto del lavoro e un diritto sindacale». Sono intervenuti anche Filippo Berto degli artigiani e Elisa Bonelli dei commercianti. Mercoledì pomeriggio, la conferenza dei capigruppo, organo promotore del consiglio comunale aperto, incontrerà l’amministratore delegato Cassina Dario Rinero, mentre si aprirà presto un tavolo in Regione con le parti sociali per tutelare il made in Italy e il mondo del lavoro.
E.San