Omicidio Monguzzi va in AssiseFotogramma la chiave del giallo

Dei fotogrammi potrebbero essere la prova regina per assolvere o condannare Emilio Monguzzi dall'accusa di aver ucciso tre anni fa con una serie di colpi in testa, sferrati forse con una bilancia, la sorella Elvira, 79 anni. Fotogrammi del filmato delle telecamere di videosorveglianza del Comune.

Monza – Dei fotogrammi potrebbero essere la prova regina per assolvere o condannare Emilio Monguzzi dall’accusa di aver ucciso tre anni fa con una serie di colpi in testa, sferrati forse con una bilancia, la sorella Elvira, 79 anni. Fotogrammi del filmato delle telecamere di videosorveglianza del Comune che quel 29 luglio 2009 hanno ripreso l’uomo, 65 anni, per due volte: al mattino mentre Emilio transitava a piedi in via Italia con la sorella e nel tardo pomeriggio mentre da solo tornava casa della donna preoccupato perch non rispondeva al telefono. Ma lei era gi morta.

Una verifica per accertare se Monguzzi avesse gi i pantaloni schizzati di sangue, schizzi provocati dai colpi di oggetto contundente contro la testa della vittima. Oppure no, e quindi, come ha sempre dichiarato l’uomo, si fosse macchiato i pantaloni quando, trovata la sorella in una pozza di sangue, l’aveva sollevata per soccorrerla prima di chiamare il 118.

A suggerire questa opportunit, luned, all’apertura del dibattimento in Corte di Assise, il capitano dei carabinieri Marco D’Aleo, comandante della Compagnia dei carabinieri di Vimercate, all’epoca dell’omicidio comandante del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Monza.

Una verifica che non mai stata richiesta dal pubblico ministero Vincenzo Nicolini n dai difensori di Monguzzi, Anna Casiraghi e Cristiano Viale. Il processo prosegue il 28 gennaio con altre testimonianze.