Monza – Difficile è poter dire cose nuove riguardo a persone delle quali sembra che ogni aspetto sia stato studiato ed approfondito. Ma questo è successo martedì sera nel corso dell’incontro “L’Auto-Educazione del Cristiano in tempi di Crisi:spunti attualizzanti dall’esperienza e dagli scritti dai lager di Giuseppe Lazzati” promosso dall’Azione Cattolica in San Carlo con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del comune di Monza. E proprio l’assessore Alfonso Di Lio su invito del presidente accademico Manuel Viganò ha aperto la serata portando il suo saluto.
Vittore Mariani relatore della serata ha svolto un intervento appassionato e per molti versi non accademico partendo dalla conoscenza personale e dalla frequentazione come studente dell’Università Cattolica dell’allora Rettore. Sorvolando sugli aspetti noti ma soffermandosi sul pensiero e la vita di Lazzati come si era andato strutturando nei due difficili anni passati da internato nei Lager nazisti e l’attualità che riveste nella situazione attuale. «La resistenza continua è stata l’affermazione del professore al ritorno dalla prigionia.- ha detto Mariani- Ma resistere alle deriva negative della società non andava intesa per pochi eletti ma per tutti gli uomini di buona volontà tesi a costruire una società di uomini liberi e collaboranti».
Rifiuto della violenza, disponibilità al dialogo e coraggio della verità sono state le caratteristiche della vita di Giuseppe Lazzati, anche durante la prigionia, periodo nel quale con la sua serenità e la sua fede diede coraggio e ai suoi compagni di prigionia. Ma ad un atteggiamento coraggioso e di testimonianza quotidiana ci richiama il pensiero di Lazzati anche nella situazione attuale «… caratterizzata da un individualismo senza regole che tutto sembra permettere avendo perso il senso del bene e del male mentre la mancanza di significato e la disperazione sta divenendo la vera dominante nella vita quotidiana».
Una breve testimonianza è stata portata anche da PierFranco Bertazzini, con l’arguzia e la profondità che lo contraddistingue. «Riscoprire la Chiesa Mater et Magistra e saper imparare senza la presunzione di essere cristiani adulti- ha detto- Occorre che come cristiani si sappia seguire l’insegnamento della Chiesa e non ci si potrà essere divisi su problematiche come l’aborto e il caso Englaro. Perché la libertà è quella del Vangelo e il parlare sia si si e no no».
Manuel Viganò in un breve inciso ha ricordato come anche personalità ecclesiale che molti luoghi comuni descrivono come antagonisti di Lazzati avessero invece una grande stima per l’uomo e il cristiano. Allo scopo ha citato una dichiarazione di Monsignor Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, che alla commissione per il processo di beatificazione definì Giuseppe Lazzati un “uomo che veramente aveva speso tutta la sua vita per Gesù Cristo”
g.b.