‘ndrangheta, Desio e SeregnoArrestati i Moscato e i Marrone

‘ndrangheta, Desio e SeregnoArrestati i Moscato e i Marrone

Desio/Seregno – Desio e Seregno e le città confinanti sono tra le più coinvolte nella maxi inchiesta contro la ‘ndrangheta. Oltre trenta le persone arrestate dai carabinieri delle due compagnie nel blitz di ieri mattina. A Desio, il capo della “locale” (la struttura territoriale di base) secondo le indagini era Annunziato Giuseppe Moscato:era lui a decidere e pianificare azioni e strategie, a dare le direttive al resto degli associati e intrattenere rapporti con gli amministratori pubblici.

Moscato ha partecipato anche al summit del 31 ottobre 2009 al circolo di Paderno Dugnano intitolato a Falcone e Borsellino, insieme ai responsabili delle altre “locali” lombarde, in cui è stato eletto il nuovo boss Pasquale Zappia. Accanto a Moscato, nel gruppo desiano figurano altri nomi: Nicola Minniti, che aveva il ruolo di contabile, Candeloro Pio, vicario del capo locale.

Nel gruppo anche Saverio Moscato (deceduto un paio di settimane fa), Domenico Pio, Giuseppe Minniti, Giuseppe Sgrò, Edoardo Sgrò, Candeloro Polimeni, Antonino Tripodi, Domenico Manna, G.S., Francesco Di Palma, Bartolo Foti, V.C.. In manette anche i fratelli Marrone, Natale e Ignazio, titolari dell’autodemolizioni di via Ferravilla (ma non sono accusati di associazione mafiosa).

Il gruppo viene considerato dagli inquirenti particolarmente pericoloso. I componenti non si facevano scrupoli ad andare in giro armati, per fare crescere la loro “fama criminale”. Gli arrestati sono autori di azioni intimidiatorie, minacce, usura ed estorsione. Tra di loro ci sono anche gli autori degli spari contro la vetrina del bar “Enza” di via Ferrravilla dello scorso anno.

Facevano parte della “locale di Seregno” invece Antonino Belnome, Cosimo Squillacioti, Antonio Stagno, Tommaso Calello, Salvatore di Noto, Simone di Noto, Gerardo Gambardella, Cristian Silvagna, Antonio Squillacioti, Agazio Squillacioti, Luigi Tarantino, Giuseppe Tedesco, Raffaele Tedesco, Fabio Agostino, Giovanni Castagnella, Giuseppe Daniele, Vincenzo Romano, Srgio Sannino, Rocco Stagno. I capi dell’organizzazione erano Antonino Belnome (nominato dopo la morte di Rocco Cristello, ucciso in un agguato a Verano Brianza il 27 marzo 2008), Cosimo Squillacioti (contabile) Antonio Stagno (capo della ndrina distaccata di Seregno).

Belnome è accusato anche di aver pianificato e preso parte all’omicidio di Carmelo Novella, avvenuto a San Vittore Olona il 14 luglio 2008: Novella era il capo della “Lombarda” ma è stato punito per la sua intenzione di render le locali lombarde più indipendenti dalla “casa madre” in Calabria.
P.F.