Verano Brianza – «Sono stufo di essere tirato in ballo a sproposito: prima Roberto Saviano su “la Repubblica”, poi Marco Fraceti nel suo “‘Ndrangheta in Brianza”. L’amministrazione comunale di Verano e i suoi cittadini neanche di striscio hanno avuto contatti con la malavita. Tengo moltissimo alla correttezza e alla trasparenza e non accetto che il nome di Verano sia accostato impropriamente alla ‘ndrangheta e sia infangato, insieme a quelli di altri Comuni della zona».
Parole di Renato Casati, primo cittadino di centrosinistra di Verano Brianza: hanno risposto dodici colleghi, ieri sera, venerdì, al suo invito di riunirsi per studiare insieme azioni comuni contro le infiltrazioni mafiose. Nella sala consiliare di Verano, erano presenti dieci sindaci (o loro rappresentanti) di Albiate, Briosco, Barlassina, Cabiate, Desio, Giussano, Mariano Comense, Seregno, Sovico e Verano appunto. Besana e Renate hanno aderito all’iniziativa ma non hanno potuto essere presenti.
Il vertice è stato l’occasione per un’azione politica condivisa che scaturirà in proposte concrete comuni con l’obiettivo di contrastare la malavita locale: «Sono molti i Comuni che hanno risposto favorevolmente – ha detto Casati al termine del summit -. Mi auguro che altri colleghi si uniscano a noi perché tutti insieme possiamo mettere in atto azioni concrete per difendere il buon nome della Brianza e per ostacolare infiltrazioni mafiosi». Quello di ieri è stato il primo di altri incontri che a breve verranno convocati perché le proposte avanzate ieri possano trovare presto una concretizzazione.
Federica Vernò
Alessandra Bottorossa