Ci sono obblighi di legge a cui è difficile sottrarsi, per non dire impossibile. Misure che si rivelano, in realtà, molto più di semplici adempimenti, quanto, piuttosto, soluzioni in grado di tutelare a tutto tondo.
L’assicurazione moto è una di queste ed è stata introdotta a livello normativo nel 1969 con la Legge n. 990, inerente l’obbligo di Responsabilità civile per veicoli e natanti. Questa disposizione è tuttavia entrata in vigore dal 12 dicembre 1971, in seguito alla pubblicazione del regolamento di esecuzione n. 973, emanato in data 24 novembre 1970.
Ciò ha portato alla conclusione di un processo lungo e complesso di adeguamento alle nuove peculiarità di una società motorizzata, come quella che si è venuta a creare nel Secondo Dopoguerra. Il legislatore italiano ha impiegato più tempo rispetto a quello di altri Paesi, con il vantaggio però di potersi ispirare alle esperienze maturate dalle leggi straniere, in particolare da quelle degli Stati comunitari.
Oggi per chi viaggia su strada ottenere un preventivo per assicurazione moto è qualcosa che va ben oltre la pura e semplice burocrazia: molto più di una formalità. Le leggi, del resto, dovrebbero riflettere lo spirito dei tempi e della società, sviluppando strumenti in grado di tutelare e dare delle indicazioni comportamentali. Questo è anche il senso più autentico della polizza moto nonché di qualsiasi veicolo.
Qual è lo scopo dell’assicurazione degli autoveicoli
Come ben illustrato dall’Enciclopedia Treccani, l’introduzione dell’obbligatorietà della responsabilità civile per la circolazione degli autoveicoli e dei natanti ha avuto fin da subito il fine di tutelare il soggetto danneggiato, affinché potesse riparare ai danni subiti qualora non dipendesse dalla sua volontà o a cause di forza maggiore. Non si tratta, quindi, di una misura volta a proteggere il soggetto responsabile a livello economico, permettendogli di evitare di dover investire il proprio patrimonio. Questa rappresenta, piuttosto, una conseguenza da non sottovalutare di tale misura.
La legge ha permesso inoltre alle polizze di diventare uno strumento contrattuale di tipo ordinario, e quindi di uso comune e universale all’interno della società motorizzata.
L’abolizione del Tacito Rinnovo
Un passaggio importante compiuto a livello normativo è avvenuto nel gennaio 2013, quando è stato approvato il Decreto Sviluppo Bis che ha portato all’abolizione del Tacito Rinnovo per la RC Auto e la RC Moto, interessando tanto le polizze mensili che quelle annuali.
Significa, sostanzialmente, che allo scadere dell’assicurazione questa non si rinnova in automatico, dando modo a chi sottoscrive il contratto di fare le scelte più in linea con le proprie abitudini, esigenze e necessità. Questa misura è stata introdotta alla luce della “virata economica” effettuata nel Belpaese verso il mercato libero.
L’obbligo di assicurazione per i veicoli fermi
A partire dal 23 dicembre 2023 è entrato in vigore l’obbligo di assicurazione per i veicoli fermi, a seguito del recepimento della direttiva UE 2021/2118. Significa, sostanzialmente, che se si ha una moto che non sta circolando ma si trova parcheggiata, anche in garage, bisogna dotarla di polizza RCA.
La nuova legge prevede, per la precisione, che un veicolo non possa stare completamente fermo. Si può quindi approfittare dell’assicurazione sospendibile per un periodo massimo di 10 mesi annui.Cosa c’è alla base di tale disposizione? Il fatto, semplicemente, che un veicolo può provocare danni persino quando non circola. Ci sono, tuttavia delle eccezioni che interessano i mezzi ritirati, demoliti, fermati o sequestrati, nonché quelli di privi di parti fondamentali, tra cui il motore.
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