Napoleone Bonaparte (200 anni dopo) e le sue ville in Brianza

Lo storico dell’arte Carlo Franza ripercorre le strade e le ville in Brianza che hanno visto Napoleone come protagonista in occasione del prossimo bicentenario della morte di Bonaparte.
Napoleone Bonaparte
Napoleone Bonaparte

Napoleone Bonaparte, l’Imperatore, -pur tra mille critiche che oggi gli si muovono in giro- rientra ormai tra i grandi della storia. Molti, moltissimi, sono fieri di Napoleone ancora oggi. A giorni, esattamente il 5 maggio 2021 ricorrerà il bicentenario della morte dell’Imperatore. Lo festeggia la Francia e lo festeggia ancor più l’Italia. Lo festeggia anche la Brianza, terra lombarda, come di seguito spiegherò.

Ero in Corsica ad Ajaccio già il 15 agosto del 1969 per la ricorrenza del bicentenario della nascita di Napoleone. Quell’evento lo ricorda bene, oggi, anche il deputato dei Républicains (destra) Julien Aubert: “Il 15 agosto 1969 il presidente Georges Pompidou andò ad Ajaccio per celebrare il bicentenario della nascita di Napoleone, la prima di una serie di commemorazioni in tutto il Paese. La Francia del 1969 non aveva alcun problema a rivendicare l’eredità napoleonica perché si riconosceva nell’ambizione di una Francia potente in Europa, con un messaggio da rivolgere al mondo”.

Ora se Macron in Francia nel prossimo maggio celebrerà l’Imperatore Naopoleone nei dovuti modi, l’Italia e la Brianza non mancano all’appuntamento. Una mostra di spessore, storica e un po’ italo-lombarda, dal titolo“ Stupore alla corte di Napoleone” ( si aprirà l’8 maggio 2021) si tiene proprio nella Villa Pusterla- Crivelli a Limbiate (MB), villa costruita nel XIV secolo che passò agli Arconati e ai primi del Settecento fu poi venduta al Conte Giuseppe Crivelli che la trasformò in una lussuosissima dimora-residenza con relativo giardino all’italiana come si usava in quel tempo per gli spazi esterni e di arredo. Proprio in questa villa dove oggi si tiene la mostra italiana, celebrativa di Napoleone, l’Imperatore vi soggiornò con l’intera sua famiglia nel 1797.

Napoleone Bonaparte (200 anni dopo) e le sue ville in Brianza
Il bando di vendita

E a questo punto l’amministrazione francese fece dietrofront e obbligò Meuron a restituire il palazzo alla Repubblica Francese. Notizie in tal senso le abbiamo ricavate, dagli scritti di Domenico Burocco, canonico del Duomo di Monza, che teneva un “Giornale delle novità” e dalla sua casa con torretta nel centro della città, osservava e annotava ogni cosa, per raccontare anche la sconfitta degli austriaci e l’arrivo a Monza dei francesi nel 1796.

Torniamo alla Villa Pusterla-Crivelli, di impianto cinquecentesco, luogo strategico scelto da Napoleone, in esposizione dominante verso Milano, ove insediò il suo quartiere generale tra maggio e novembre del 1797. Periodo di residenza breve quello di Napoleone a Limbiate, ma fortemente storico e decisivo sia per la vita pubblica che per la vita privata. Non va assolutamente dimenticato che proprio nelle stanze della villa di Limbiate fu proclamata e istituita la Repubblica Cisalpina il 29 giugno 1797; e ancora nella Villa Pusterla-Crivelli il giovane generale lavorò alla stesura del famosissimo Trattato di Campoformio con l’Austria, firmato il 17 ottobre 1797. Se volessimo poi entrare nel privato del generale francese e futuro Imperatore, qui a Limbiate Napoleone trasferì l’intera sua famiglia, dalla madre Letizia Ramolino, i fratelli Giuseppe e Luigi, capitano degli Ussari ed anche le tre sorelle Carlotta, Elisa e Paolina. Non va tralasciato inoltre che nell’Oratorio di San Francesco sempre a Limbiate il 14 giugno 1797 furono celebrati, in notturna, ben due matrimoni, quello fra Paolina Bonaparte e il generale Charles Emmanuel Leclerc e si formalizzarono anche le nozze secondo rito cattolico tra Elisa e Felice Baciocchi avvenute già in Francia con rito civile. Cerimonia religiosa questa che creò non pochi problemi al parroco di Bovisio Masciago Giuseppe Maria Brioschi che per celebrare il rito in un oratorio privato aveva bisogno della dispensa dell’Arcivescovo di Milano, problema risolto da Napoleone che inviò in Arcivescovado a Milano uno squadrone di cavalleria che ottenne il permesso, sicchè a Limbiate furono celebrate le doppie nozze in notturna il 14 giugno 1797, alle 3 del mattino, con relativo ricevimento nel bellissimo giardino all’italiana.

La mostra-spettacolo che focalizza il Napoleone in Lombardia e in Brianza, qui a Limbiate, è ospitata a Villa Pusterla-Crivelli fino al 13 giugno 2021, e finalmente fa rivivere le atmosfere della corte napoleonica nelle sale del secondo piano e nel famosissimo Oratorio di San Francesco. Che grande insegnamento ci viene dal lavoro mosso ad imbastire la mostra, ad opera degli studenti dell’Istituto Agrario Statale “Achille Castiglioni” -coordinati dalla dirigente scolastica Viviana Guidetti- che ha sede da anni proprio in questa villa, dove le aule hanno soffitti affrescati e la struttura scaloni monumentali. La mostra racconta le battaglie napoleoniche e la vita di corte, e un filmato rievoca il doppio matrimonio, così come in quell’Oratorio di San Francesco vi è un bellissimo ciclo di affreschi e una pala d’altare dipinta da Bernardino Campi nel 1569, oggi conservata a Palazzo Isimbardi a Milano.

Napoleone Bonaparte (200 anni dopo) e le sue ville in Brianza
Il bando di vendita

Eccola l’ importante villa di Limbiate, sia sotto l´aspetto storico che artistico che oggi rivive per celebrare Napoleone in Brianza, proprio per il bicentenario della morte(1821-2021). Palazzo Crivelli, più conosciuto come Villa Pusterla – Crivelli, è una delle maggiori testimonianze dell´architettura lombarda del Settecento, perché l´attuale struttura è stata realizzata dall´architetto Francesco Croce su incarico del conte Stefano Gaetano Crivelli e risale probabilmente al 1754.

In realtà, le origini dell´edificio sono molto più antiche e giungono al periodo dell´alto medioevo. Villa Pusterla – Crivelli ospitò nelle sue stanze il re delle Due Sicilie, Ferdinando IV, oltre a Napoleone che ne fece la sua residenza nel soggiorno milanese del 1797. Nella tenuta di Mombello risiedevano la madre dell’ imperatore, e le tre sorelle Carlotta, Elisa e Paolina. Dai fasti della Repubblica Cisalpina, in pochi decenni l’ intera struttura fu trasformata in casa di cura per malati di mente. Per 130 anni, Villa Crivelli fu così un ospedale psichiatrico, che intorno al 1960 arrivò ad avere più di 3000 pazienti, attirandosi l’appellativo di “colosso dei manicomi italiani”.

Carlo Franza

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Napoleone Bonaparte (200 anni dopo) e le sue ville in Brianza
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Nato nel 1949, Carlo Franza è uno storico dell’arte moderna e contemporanea, italiano. Critico d’arte. È vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (lettere, filosofia e sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e assistente ordinario. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore straordinario di storia dell’arte moderna e contemporanea (Università La Sapienza- Roma) , ordinario di lingua e letteratura italiana. Visiting professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose università estere. Giornalista, critico d’arte dal 1974 al 2002 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero dal 2002 al 2012. Nel 2012 ritorna e riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell’arte”.