Muggiò: Ogna, crisi neraConcordato preventivo?

Muggiò: Ogna, crisi neraConcordato preventivo?

Muggiò Per capire quale futuro attende la Ogna di Muggiò sarà necessario attendere almeno fino al prossimo 30 novembre. È quanto emerso dall’incontro di giovedì scorso tra le rappresentanze sindacali e la proprietà dell’azienda, che da circa un anno si trova in stato di crisi. Situati nella zona industriale di Muggiò, precisamente in via Figini, i Laboratori Farmaceutici Ogna sono una realtà che si occupa di prodotti per studi dentistici e che annovera 36 dipendenti.

Ma l’ombra della crisi, anche in questo caso, si è allungata sull’occupazione, come hanno spiegato Tania Goldonetto di Cgil Filcem Monza e Brianza e Marcello Riva di Femca Cisl Brianza: «Attualmente ci sono 15 lavoratori in cassa integrazione straordinaria dallo scorso 1 giugno. La Cigs scadrà il prossimo 30 aprile 2012, ma a quel punto non ci sarà un rientro in azienda perché si tratta di esuberi, perciò per loro purtroppo verrà aperta la procedura di mobilità».

Il problema è che, a causa dei ritardi da parte dell’Inps, intasato da centinaia di richieste, non è ancora arrivata nemmeno la prima tranche di pagamento di Cigs. E le persistenti difficoltà stanno inducendo la Ogna a non escludere l’idea di aprire una procedure di concordato preventivo: «Di questo però – ha precisato Goldonetto – parleremo nell’assemblea del prossimo 30 novembre».

Ma da cosa è stata causata l’ennesima crisi aziendale? La Ogna è un’impresa che fattura il 30% di produzione propria, mentre per il 70% è contoterzista per la Francia. Il prodotto principale è un anestetico e disinfettante per studi dentistici, oltre a prodotti d’avanguardia, destinati all’endodonzia, chirurgia e conservativa, come pure alla protesi e alla paradontologia.

Un settore che ha subito, tra l’altro, i contraccolpi delle <vacanze croate>, ovvero del turismo odontoiatrico con destinazione Croazia, a prezzi evidentemente di gran lunga inferiori rispetto all’Italia e che ha avuto gravi effetti sull’indotto di casa nostra. «A questo – ha proseguito la sindacalista di Filcem Cgil Monza e Brianza – bisogna aggiungere gli insoluti con i quali tantissime aziende di ogni settore si stanno confrontando a causa della crisi».
Luca Scarpetta