Muggiò, le Poste sotto accusa:da dieci mesi lettere in ritardo

Era il 5 aprile dello scorso anno quando dalla sede dello Spi Cgil di piazza Gramsci partì la petizione indirizzata alla direzione delle poste di Muggiò e, per conoscenza, anche al primo cittadino Pietro Zanantoni. Dieci mesi dopo i firmatari di allora lamentano ancora gli stessi disagi.
Muggiò, le Poste sotto accusa:da dieci mesi lettere in ritardo

Muggiò – Era il 5 aprile dello scorso anno quando dalla sede dello Spi Cgil di piazza Gramsci partì la petizione indirizzata alla direzione delle poste di Muggiò e, per conoscenza, anche al primo cittadino Pietro Zanantoni. Un estremo tentativo di alcuni cittadini di portare all’attenzione anche dell’opinione pubblica i problemi legati ai continui disservizi nella consegna della corrispondenza. Dieci mesi dopo i firmatari di allora lamentano ancora gli stessi disagi.

Poco, infatti, è cambiato per quelle zone (fortunatamente poche) della città che ancora oggi nonostante l’intervento della direzione milanese delle poste ricevono lettere e bollette a singhiozzo. A lamentarsi maggiormente sono soprattutto i cittadini che abitano nell’area urbana tra la direttrice della Monza – Saronno e il corso del canale Villoresi. «Qui il postino non si vede per giorni salvo poi recapitare tutta la corrispondenza insieme», raccontano alcuni cittadini. «Se anche si ricevono in ritardo gli auguri di Natale o una rivista non succede nulla, ma quando le bollette o le scadenze da pagare arrivano in ritardo, allora sono problemi», precisano.

Lo aveva segnalato anche Gian Mario Boschiroli, segretario generale di Spi Cgil Monza e Brianza, raccontando l’odissea di tre cittadine alle quali la società di luce e gas aveva deciso di diminuire la potenza dell’energia fornita nelle loro case perché non avevano pagato regolarmente le bollette. Bollette che però non erano mai arrivate a destinazione o che erano state comunque recapitate con estremo ritardo.

Casi limite? Non proprio. Questa era la situazione di Muggiò dieci mesi fa. Il problema è che per alcune vie i disagi non sono diminuiti. Dopo la petizione, infatti, la direzione centrale di Milano di Poste italiane aveva deciso di rivedere l’organizzazione della consegna della corrispondenza. Qualcosa è cambiato. Non per i residenti delle vie Allende e Cadorna, che nonostante gli interventi effettuati continuano a subire ritardi e disagi nella consegna della posta. La prima è una via densamente popolata, con numerosi palazzi, suddivisi in diverse scale.

Facile quindi pensare che, in assenza del portalettere titolare (per esempio durante il periodo di ferie), il sostituto non sappia districarsi tra i tanti palazzi. Via Cadorna è la strada dalla quale più di ogni altra arrivano segnalazioni e lamentele. A queste si aggiungono anche quelle dei cittadini di Taccona. «Il quartiere ha superato i seimila abitanti, ma nonostante questo l’ufficio postale ha solo due sportelli – spiega Boschiroli – basta poco perché si formino file interminabili di attesa».
Sarah Valtolina