Muggiò, braille cassato da MontiL’aiuto dalla Provincia per Alfonso

Mario Monti taglia i libri ad Alfonso, la provincia ci ripensa e si impegna a sostenere il ragazzo nei suoi studi. Lui è un ragazzo non vedente e ha rischiato di subire i tagli previsti dalla spending review anche per l'Istituto dei Ciechi.
Muggiò, braille cassato da MontiL’aiuto dalla Provincia per Alfonso

Muggiò – Mario Monti taglia i libri ad Alfonso, la provincia ci ripensa e si impegna a sostenere il ragazzo nei suoi studi. Non guardano in faccia a nessuno i tagli del governo Monti. E tra le persone colpite ingiustamente avrebbe potuto esserci anche Alfonso Biagio Fusco. Il condizionale è d’obbligo. Fino a pochi giorni fa, infatti, il verdetto dei tagli sembrava ormai certo, solo a metà di questa settimana un’incontro tra la Provincia di Monza e Brianza e l’Istituto dei Ciechi sembrerebbe aver sbloccato la situazione.

Alfonso, che compie 12 anni esattamente oggi, abita a Nova con la mamma e il papà ma ha sempre frequentato le scuole a Muggiò perché è seguito dalla Asl di questo comune. Quest’anno frequenta la seconda media. Ad Alfonso piace studiare: l’anno scorso ha completato il primo anno alla scuola secondaria di primo grado con una pagella da invidia: tutti otto, nove e anche qualche dieci.

Alfonso ascolta in classe quando gli insegnanti leggono o scrivono alla lavagna, a casa studia grazie ai libri di testo tradotti appositamente dall’Istituto dei Ciechi di Milano che, per procedere alla fornitura di libri o di altro materiale riceve dei fondi dalla Provincia di residenza del ragazzo, in questo caso la Provincia di Monza e Brianza.

La situazione soltanto all’inizio di questa settimana era davvero triste: niente libri di testo in braille. La trascrizione è un’operazione piuttosto impegnativa e costosa. Nell’ordine di qualche centinaia di euro per ogni libro di testo di cui, tra l’altro si decide sempre di trascrivere solo una parte concordata da insegnanti e genitori.

Niente fondi e niente libri. La crisi non guarda in faccia a nessuno. Non solo. A rischio anche la presenza dell’assistente tiflologico, una figura specifica che segue non vedenti o ipovedenti e il tiflo-informatore, il tecnico del computer che avrebbe dovuto predisporre i computer con la sintesi vocalica così da agevolare Alfonso nello studio. Il rischio è che Alfonso debba fare a meno di tutto questo affidandosi alla grande pazienza della mamma Emiliana per la lettura dei libri di testo.

A metà settimana si è aperto uno spiraglio. «Dagli ultimi incontri intercorsa tra la provincia e l’Istituto dei Ciechi di Milano – ha spiegato la dottoressa Alessandra Massari, tiflologa che segue Alfonso da sette anni, circa – è sembrato di capire che ci sia la volontà da parte della Provincia di trovare una soluzione. Per questo l’Istituto dei Ciechi di Milano ha deciso di riprendere in carico i ragazzi come già negli anni precedenti». Per ora rimane la volontà di un impegno preso a parole. Si attendono i fatti.
Giusy Taglia