Movida e quiete pubblica: Monzae la battaglia dei locali notturni

Monza – Non ci sta a passare per guastafeste, e così Fabio Ferranti, titolare del Woody di via Vittorio Emanuele dice la sua. Lui, insieme ai colleghi di Turnè, Mulino a Vino, The flat e La stanga ha partecipato all’incontro promosso dalle commissioni Sicurezza e Politiche giovanili della circoscrizione Uno. Un incontro che ha prodotto la firma di documento di autoregolamentazione condiviso dai gestori. Un patto firmato da tutti tranne che dal gestore del Woody. «Io non ho firmato l’accordo per il semplice fatto che già esiste il regolamento comunale, e quindi non credo sia necessario che i locali o la circoscrizione aggiungano nuove regole», spiega Ferranti. Ma non solo.

«Al tavolo di confronto non c’era alcun rappresentante del Comune nè esponenti del sindacato. Inoltre credo che una simile iniziativa andasse allargata a tutti i locali della città e non soltanto a quelli della Uno. Se ogni circoscrizione firmasse il proprio regolamento in città avremmo cinque diverse interpretazioni della legge». Tre i punti evidenziati e sottoscritti dal testo accolto dai locali, e proposto dalle due commissioni congiunte della Uno: orari di chiusura dei locali, osservazione delle norme igieniche e tutela della quiete pubblica. «I gestori dei locali hanno l’obbligo di terminare la somministrazione di bevande all’esterno del locale a mezzanotte da domenica a mercoledì compresi, e alle 2 il giovedì, venerdì, sabato e prefestivi», si legge nel documento prodotto dalla Uno.

Per quanto riguarda il rispetto delle norme igienico sanitarie si obbligano «gli esercenti a rispettarle non solo all’interno del locale ma anche nelle aree pubbliche antistanti, con particolare riferimento alla raccolta dei rifiuti prodotti in conseguenza all’esercizio dell’attività». E infine i titolari dei locali si sono impegnati a «vigilare, anche avvalendosi di addetti al controllo dell’utenza, affinché gli avventori non disturbino la quiete pubblica e il riposo delle persone, evitando che nè all’interno nè all’esterno si tengano comportamenti contrastanti con le norme igieniche o che si verifichino situazioni di disagio per la circolazione stradale, come il parcheggio selvaggio, fornendo anche eventualmente indicazioni sui parcheggi a disposizione».

«Sono proposte assurde – replica Ferranti – chi dovrebbe pagare il buttafuori incaricato di vigilare sulla quiete fuori dal locale. Per quanto riguarda la pulizia esterna esiste già un regolamento comunale che norma anche il termine della somministrazione esterna, fissato per mezzanotte. La proposta della circoscrizione è dunque peggiorativa. Per questi motivi non ho firmato. Io mi sono sempre attenuto alle regole, e non ho mai avuto problemi».

«Approvo il documento presentato dalla circoscrizione Uno e confermo che appena sarà istituito il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, io chiederò che tra le priorità sia dato spazio alla tutela della quiete pubblica e delle sicurezza fuori dai locali». Così l’assessore alla Sicurezza, Massimiliano Romeo, commenta il documento stilato dalla Uno e sottoscritto dai gestori dei locali. «Intensificheremo i controlli e lo faremo non solo nelle vie della circoscrizione 1 ma in tutta la città, perché si allentino finalmente le tensioni tra i residenti e i frequentatori dei pub», precisa l’assessore, che aggiunge: «Più che un incremento dei controlli e una maggiore presenza delle pattuglie fuori dai locali, servirebbe sopratutto buon senso e collaborazione da parte di tutti. La gente diventa intollerante quando non riesce a dormire a causa del troppo baccano, ed è costretta a convivere nel caos e tra gli schiamazzi tutte le sere della settimana. Se i gestori si imponessero una loro autoregolamentazione, anticipando magari anche di poco l’orario di chiusura durante la settimana, o imponendo più controlli all’esterno del locale, sono certo che si raggiungerebbe un equilibrio che gioverebbe a tutti».

Una maggiore collaborazione tra i titolari dei locali (soprattutto i più fracassoni) e l’amministrazione comunale potrebbe essere quindi la “ricetta segreta” per risolvere gli attriti tra residenti e locali notturni. «Alcuni esercenti hanno condiviso questo spirito e si sono adeguati collaborando in modo attivo, altri non lo hanno fatto e lì sono continuati i problemi. Una maggiore collaborazione da parte dei gestori: è questo il vero accordo che si dovrebbe firmare, basterebbe questo per risolvere ogni problema».
Sarah Valtolina