Mostra, laboratorio e poi teatroA Monza sarà una rossa primavera

Un solo tema: il rosso. Che Monza declina in una mostra alla Leo galleries (Il filo rosso), da un laboratorio di arte-terapia alla Run room e infine dallo spettacolo "Rosso", che il 23 marzo va in scena al Binario 7 e racconta la vita di Rothko, con Ferdinando Bruni. È una rossa primavera, ma non quella.
Mostra, laboratorio e poi teatroA Monza sarà una rossa primavera

Monza – Leggenda vuole che quella per il ristorante Four season di New York sia tutt’ora la più importante commissione della storia dell’arte moderna. Sulle pareti del prestigioso locale all’interno dell’imponente Seagram building, a Manhattan, finirono le tele di Mark Rothko. Era il 1958 e l’artista, che dodici anni dopo si sarebbe tolto la vita nel suo studio, distrutto dalla depressione, dopo aver lavorato un anno intero al progetto, decise che almeno alcune di quelle opere le avrebbe salvate da quella sala da pranzo, consegnandole alla Tate gallery, dove ancora oggi si trovano in un’installazione realizzata dall’artista.

Parte da qui il viaggio dentro la vita e l’arte di Rothko, una storia che è diventata spettacolo teatrale, scritto da John Logan e che sarà messa in scena sabato 23 marzo alle 21 e domenica 24, alle 16, sul palco del teatro Binario 7, per la regia di Francesco Frongia. Protagonisti un maestro e un allievo, interpretati da Ferdinando Bruni e Alejandro Bruni Ocana, in una produzione del teatro dell’Elfo: un omaggio a Rothko e alla sua arte dal titolo “Rosso”. E sarà proprio un immaginario filo rosso quello che collegherà diversi luoghi e appuntamenti in città, tutti centrati sulla forza e l’essenza del colore caro all’artista.

Dieci giorni di arte, teatro e incontri. Artefici del progetto sono, oltre al Binario 7, anche la Leo galleries insieme alla Run room. «Questa collaborazione nasce dalla volontà di collegare tra loro diverse realtà culturali monzesi che hanno sia il desiderio che la concreta possibilità di sviluppare idee insieme e di mescolare i rispettivi tipi di pubblico abituale», spiega Flavia Dolcini, della Leo galleries. E alla Run room si svolgerà il primo evento in programma: un laboratorio di arte-terapia dedicato alle infinite declinazioni materiali e psicologiche che ruotano intorno al tema del rosso nell’arte. L’appuntamento è per domenica 17 marzo, dalle 15 alle 18, negli spazi della Run room in piazza Santa Margherita 6. A guidare il laboratorio sarà Mariapaola Parma, esperta in comunicazione creativa (prenotazione obbligatoria all’indirizzo mail laura.macchi.rr@gmail.com oppure al numero di telefono 333.100.47.98).

Si aprirà il giorno prima, sabato 16 marzo, per restare aperta fino al 5 aprile anche la collettiva “Il filo rosso”, allestita alla Leo galleries, in collaborazione con il Binario 7 (inaugurazione ufficiale il 23 marzo alle 17.30). Un’antologia di artisti del Novecento e giovani autori, che si sono confrontati sulle più diverse interpretazioni del rosso: da Nanni Valentini a Lino Lago, da Pino Pinelli a Tullio Crali fino alle opere di Alberto Gianfreda e Nicola Magrin. «Le opere in mostra parlano del rosso dalla metà del Novecento a oggi, lo concretizzano in pittura, disegni, sculture e installazioni luminose – spiega sempre Flavia Dolcini -. Quella del rosso è una vibrazione che lo rende protagonista incontrastato, anche quando viene utilizzato solo come accento, magari in una figurazione apparentemente tradizionale».

A suggellare la collaborazione tra la galleria di via De Gradi e il teatro, il regista di “Rosso”, insieme a Ferdinando Bruni, che in scena dà il volto a Rothko, saranno presenti all’inaugurazione della mostra, per incontrare il pubblico e parlare dello spettacolo. E per chi volesse saperne di più, la biblioteca civica preparerà uno scaffale dedicato alla scuola americana di New York. Cambia la stagione, tra il 16 e 23 marzo: e quest’anno sarà una rossa primavera.
Sarah Valtolina
Letizia Rossi