Monza, risponde a una maile si ritrova imputato

Monza – Si è fatto abbagliare dalla promessa di facili guadagni, che avrebbe accumulato “lavorando” comodamente da casa. Si ritrova adesso sotto accusa davanti al tribunale monocratico con l’accusa di frode informatica. E’ la vicenda capitata ad un 30enne, impiegato come telefonista in un call center, che si era fatto raggirare da una fantomatica finanziaria che gli aveva proposto il ruolo di agente attraverso un messaggio inviato per posta elettronica.

L’impiegato avrebbe dovuto ricevere sul proprio conto dei soldi (presunti incassi derivanti dalla mediazione sulle vendite di autovetture) che, dopo aver trattenuto l’8%, avrebbe dovuto prelevare in contanti e spedire attraverso Western Union alle “filiali” della finanziaria in Russia, India, o Cina. All’arrivo della prima somma, 2654 euro, che avrebbe dovuto prendere e spedire presso un referente di Mosca i responsabili della sua banca si sono insospettiti.

E’ emerso che si trattava di soldi di una sfortunata signora della provincia di Salerno, che erano stati dirottati sul suo conto non si sa come. Quando anche il 30enne ha sentito odore di imbroglio, ordinando alla banca di rimandare indietro la somma, era già partita una denuncia, che adesso lo vede a processo per un reato che viene punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Un’accusa difficile da confermare in questo caso, visto che non c’è prova di chi ha manomesso il sistema informatico della banca.