Monza, proteste alle case popolariPer l’aumento dei canoni d’affitto

Un disguido nella comunicazione che ha allarmato gli inquilini delle casa popolari di Monza. In tantissimi, infatti, nelle ultime settimane hanno visto recapitarsi bollettini con i canoni d'affitto aumentati anche di 3mila euro. E' l'applicazione di una legge del 2007.
Monza, proteste alle case popolariPer l’aumento dei canoni d’affitto

Monza – Un disguido nella comunicazione che ha allarmato gli inquilini delle casa popolari di Monza. In tantissimi, infatti, nelle ultime settimane hanno visto recapitarsi bollettini con i canoni d’affitto aumentati in maniera consistente senza conoscerne il motivo. Aumenti che in alcuni casi sono arrivati anche a 3mila euro.
Si tratta della legge regionale 27 del 2007 e della legge regionale 27 del 2009. Queste norme hanno fornito i criteri generali per la determinazione dei canoni. L’amministrazione Mariani, rinviando di due anni l’avvio dell’applicazione del canone transitorio, ha reso necessario recuperare ancora i conguagli del 2011 e 2012, pur dovendo applicare dall’1 gennaio 2013 il canone sostenibile, ormai nella sua forma definitiva. Punto cardine della delibera dell’attuale amministrazione comunale è la necessità di applicare senza ulteriori ritardi la legge regionale che definisce il canone sostenibile effettivamente rapportato al reddito (la percentuale indicata è quella del 24 % sul reddito Isee Erp). Le informative spedite dal Comune, però, sono arrivate soltanto dopo il ricevimento dei bollettini, quando ormai i cittadini erano a conoscenza della cifra da pagare, anche se non se conoscevano il motivo. Il calcolo è stato fatto sulla base dei redditi attualmente in possesso dell’Ufficio Alloggi (risalenti al 2010) e quindi è data la possiblità a tutti gli inquilini che hanno avuto riduzioni di reddito di produrre l’ultima dichiarazione dei redditi in loro possesso, in modo da effettuare il ricalcolo.

La scadenza del pagamento dei bollettini ricevuti nelle scorse settimane è differita al 28 febbraio. Il 20,79% degli inquilini non ha aumenti, il 43,06 % un aumento annuale fino a un massimo di 500 euro, il 19,86% tra 500 e 1000 euro mentre il 16,29% un aumento compreso tra i 1000 e i 3000 euro annuali.