Monza, nuovi guai per l’avvocatogià condannato: altre denunce

Ancora guai per Davide Palmieri, l'avvocato brianzolo già condannato a un anno per appropriazione indebita e falso, sul quale pendono una quindicina di procedimenti giudiziari e altrettante segnalazioni all'Ordine degli avvocati di Monza.
Schiaffi e calci a un alunnoCondannato frate-maestro

Monza – Ancora guai per Davide Palmieri, l’avvocato brianzolo già condannato a un anno per appropriazione indebita e falso, sul quale pendono una quindicina di procedimenti giudiziari e altrettante segnalazioni all’Ordine degli avvocati di Monza. Emergono diverse segnalazioni sul conto del professionista, tanto che sembra molto vicina l’adozione di un provvedimento di sospensione da parte del direttivo dell’Ordine forense. L’avvocato è stato rinviato a giudizio al prossimo 15 luglio davanti al giudice del tribunale monocratico Susanna Lomazzi, con l’accusa di aver falsificato le firme di due due sorelle di 60 e 59 anni, residenti una a Monza, l’altra a Carate Brianza, che si sono costituite parte civile contro l’imputato. Palmieri (47 anni), risulta inoltre sotto processo per altre due vicende. In una, pendente di fronte al giudice Rosaria Pastore, è accusato di «falsità di fogli firmato in bianco» ai danni di quattro suoi ex clienti, dai quali avrebbe preteso il pagamento di una parcella per un ricorso al Tar, scritto abusando di un foglio firmato in bianco dagli stessi, che seguiva per un altro incarico professionale. In un altro processo, aperto avanti al giudice Italo Ghitti, avrebbe addirittura calunniato una sua ex cliente, accusandola di aver prodotto documenti falsi e di aver cercato di estorcergli denaro. Sempre in questo procedimento avrebbe, secondo le accuse, formato lui stesso false lettere della Guardia di Finanza e della Dia, e oltre a un falso distintivo della Guardia di Finanza, sempre allo scopo di screditare la ex cliente, che si era rivolto a lui per un contenzioso con la banca. Il 47enne, era stato condannato due settimane fa dopo la denuncia del legale rappresentante di un’azienda della provincia bergamasca, la Fondermetal Spa, presso la quale l’avvocato prestava servizio di assistenza e tutela legale. Le accuse riguardano un incidente stradale che l’avvocato fece con la macchina aziendale, che aveva ricevuto da un impiegata della ditta (una 38enne di Lissone), e che avrebbe dovuto restituire alla società proprietaria. L’avvocato aveva apposto una firma falsa sul modulo della constatazione amichevole dell’incidente, consegnato all’automobilista con cui aveva avuto l’incidente. Di qui le imputazioni di appropriazione indebita e falso. L’avvocato aveva negato. La perizia sulla calligrafia disposta nel corso del dibattimento, tuttavia, lo ha smentito.
f.ber.