Monza – Una fuga di gas, dovuta ad piano cottura difettoso. Sembra essere questa la causa dell’esplosione che mercoledì mattina ha investito una villa al civico 14 di via Andrea Doria: lo stabile d’angolo con viale Lombardia, che sino ad un anno fa ospitava i locali di “Otello”, rinomato ristorante romagnolo chiuso in concomitanza con i lavori di interramento di viale Lombardia. Gravemente ferito Marco Petrucci, 48 anni, figlio del ristoratore Otello, portato con l’elisoccorso in gravi condizioni in un centro specializzato per ustionati gravi di Genova.
L’esplosione è avvenuta alle nove e un quarto, a pochi metri di distanza dalle gru e le trivelle che scavano incessantemente il terreno di viale Lombardia.
Secondo quanto riferiscono i familiari, Marco Petrucci era seduto sul divano di casa sua (sopra l’ex ristorante ci sono tre appartamenti in cui vivono il ferito, i suoi genitori e il fratello Paolo), intento a lavorare al computer, con una sigaretta accesa. Improvvisamente è scoppiato il finimondo. L’uomo è stato investito in pieno dall’esplosione, una palla di fuoco che lo ha avvolto senza nemmeno rendersi conto di quanto stesse accadendo. Il primo ad accorrere è stato il fratello Paolo, estintore alla mano, che è intervenuto per spegnere le fiamme che avvolgevano il corpo di Marco e che si stavano propagando pericolosamente in tutta la casa. Nel giro di pochi istanti, sul posto sono arrivati ambulanza, vigili del fuoco, carabinieri e polizia locale. Una volta domate le fiamme, i pompieri hanno effettuato accertamenti in tutto l’edificio.
La prima sensazione è che a causare il disastro sia stata una fuga di gas. Ipotesi che ha trovato ulteriori conferme nelle ore successive, dopo il sopralluogo dei tecnici dell’Agam e dell’Asl. I primi non hanno trovato alcuna perdita nella rete esterna del gas. Circostanza che, peraltro, sarebbe stata verificata proprio il giorno precedente, nell’ambito di controlli ordinari da parte dell’azienda, che in questi giorni stavano interessando proprio la zona di Triante. Dunque la fuga è stata molto probabilmente interna all’appartamento, come hanno riferito anche i tecnici dell’Asl nella tarda mattinata. A quanto pare, infatti, il piano cottura dell’appartamento mancava della cosiddetta termocoppia, un dispositivo di sicurezza che, nel caso non ci sia la fiamma accesa sul fornello, blocca la fuoriuscita di gas.
Una finestra dell’appartamento, in quel momento provvidenzialmente aperta, ha evitato poi che l’esplosione avesse conseguenze ancora più devastanti. Le stesse finestre, tra l’altro, sono state letteralmente scardinate dall’onda d’urto sprigionata dall’esplosione, che le ha fatte precipitare sulla veranda sottostante. Sono completamente distrutti almeno due appartamenti dello stabile.
Le case del vicinato sono state investite da una pioggia di vetri, che fortunatamente non ha provocato feriti, visto che, a quell’ora, in via Doria non passava nessuno.
Federico Berni