Monza, dieci anni senza Signor GTorna il teatro canzone di Gaber

Dieci anni di assenza, ma Giorgio Gaber continua a parlare. "Ma io ti voglio dire" è il sottotitolo della spettacolo "Il Signor G", che sarà al Teatro Manzoni venerdì sera, alle 21, nella sala Emanuele Banterle. Uno spettacolo con Andrea Pedrinelli e Rossella Rapisarda.
Monza, dieci anni senza Signor GTorna il teatro canzone di Gaber

Monza – Dieci anni di assenza, ma Giorgio Gaber continua a parlare. “Ma io ti voglio dire” è il sottotitolo della spettacolo “Il Signor G”, che sarà al Teatro Manzoni venerdì sera, alle 21, nella sala Emanuele Banterle. Uno spettacolo con Andrea Pedrinelli, storico collaboratore della Fondazione Gaber e Rossella Rapisarda, attrice della compagnia Eccentrici Dadarò. La regia teatrale è di Davide Visconti, affidata poi sul campo a Simone Lombardelli. “Il Signor G” amplia il progetto cominciato all’indomani della morte del cantautore. Lo ha raccontato Andrea Pedrinelli, in una nota che accompagna lo spettacolo. «Fu uno choc – spiega – In quell’istante capii l’importanza di aver visto, ascoltato, seguito Giorgio Gaber: e quanto mi aveva dato con la sua opera scritta a quattro mani insieme a Sandro Luporini». L’idea nacque pensando in particolare alle nuove generazioni, a coloro che non avevano e non avrebbero avuto occasione di vedere e ascoltare di persona. Un incontro-spettacolo il cui debutto fu a Genova, nell’autunno del 2003, quando non era passato nemmeno un’anno dalla telefonata che aveva annunciato la morte del Signor G. Negli ultimi anni il progetto ha girato l’Italia, tra scuole, biblioteche e teatri. «Il primo gennaio 2013 – scriveva ancora Pedrinelli annunciando la nuova veste dello spettacolo – saranno passati esattamente dieci anni dall’inizio della mancanza, per me, per tanti, di un artista unico, inimitabile, scomodo perché pensante, anzi: incitante a pensare, a prenderci le nostre responsabilità di fronte alla vita». Dieci anni passati, senza che Gaber sia passato. «Oggi, Gaber e Luporini sono più attuali che mai: avendo indagato l’uomo, nella loro opera hanno detto e cantato anche quanto siamo oggi. Per questo il nostro progetto di raccontare Gaber lasciandolo protagonista e dicendone tutto, facendo parlare laddove possibile solo la sua opera, nel decennale del suo commiato non cambia i modi, proponendosi al pubblico adulto. Ma – innanzitutto – cambia un po’ i temi. Si concentra sulle ultime parole, sull’eredità dal 1990 alla fine, che di solito – salvo i materiali confluiti negli ultimi due album in studio – conosce solo chi ha visto Gaber a teatro». Ci saranno anche coloro che hanno riletto Giorgio Gaber e poi, Sandro Luporini. «In un’opera – conclude Pedrinelli – che pare una miniera inesauribile, sempre in grado di dare stimoli nuovi al nostro pensiero». L’ingresso costa 9 euro, posto unico; ridotto 7 euro per diversamente abili, under18, enti convenzionati e abbonati alla stagion di prosa).
Letizia Rossi