Monza – Un uomo che crede nell’ideale di giustizia, nel valore della funzione pubblica al servizio dei cittadini e che confida nell’intuito e nell’animo umano più che nei miracoli della Scientifica. È un omaggio a molti dei commissari del romanzo poliziesco italiano Federico Marini, così come lo ha descritto il suo creatore Sergio Paoli, lecchese di 45 anni, che domenica scorsa nella cornice della libreria Libri&Libri di via Italia ha presentato il suo ultimo lavoro, «Monza delle delizie» (Frilli Editori, 2010, euro 12), rispondendo alle domande di Riccardo Sedini, giornalista, presidente dell’Associazione Giallo Mania. Un noir ambientato nella città di Teodolinda, con il quale la trama poliziesca diventa il pretesto per una denuncia sociale.
«Scrivo nei ritagli di tempo» ha confidato Paoli che ha elaborato «Monza delle delizie» in due anni: «L’ho iniziato prima de il «Ladro di sogni», ma l’ho finito dopo perché nel frattempo mi era venuta in mente la trama del primo romanzo». Tutto inizia con una convention in una multinazionale delle telecomunicazioni, che ha sede in un palazzo di vetro a San Fruttuoso, per proseguire con un cadavere rinvenuto nei pressi della stazione, in un cocktail mortale tra potere e finanza: «Spunti nella storia italiana ce ne sono molti – ha spiegato Paoli – partendo dai primi del Novecento, dallo scandalo della Banca d’Italia, poi è un susseguirsi: Calvi, Sindona, Cirio, Parmalat. Recenti fatti di cronaca attribuirebbero un valore profetico al libro, in realtà non ci vuole molto: sono fatti che si ripetono».
Dal romanzo emerge la presenza inquietante di una criminalità organizzata capillarmente inserita nell’economia: «Il fatturato annuale della Mafia è secondo solo a quello degli Usa: questi soldi devono pur essere investiti». Marco Piva del sito noir Corpifreddi.blogspot.com, la cui recensione per uno spiacevole equivoco la scorsa settimana è stata attribuita a Sedini, ne ha scritto: «Con Monza delle delizie, Paoli confeziona un riuscito noir con una forte connotazione sociale, che genera nel lettore profonde riflessioni sui problemi che affliggono la realtà che viviamo quotidianamente».
Luca Scarpetta