Monza – «Quello che è accaduto oggi è molto grave e per molti versi incredibile». Le elezioni amministrative sono alle porte, a Monza si voterà il prossimo anno, la campagna elettorale è già iniziata e i chiari di luna dell’ultimo week-end elettorale in Brianza, anche alla Lega Nord suscitano qualche timore. E’ stato sufficiente che una decina di profughi nord africani siano stati trasferiti da Seregno a Cascina Costa Alta, nel parco, su decisione dell’associazione che li aveva accolti, per suscitare la piccata reazione di Simone Villa, assessore leghista alla Sicurezza dell’amministrazione monzese.
«Alcuni operatori privati che lavorano per il Comune di Monza in strutture comunali come la Cascina Costa Alta e che con il nostro Comune dovrebbero collaborare con sollecitudine e correttezza – chiosa – hanno pensato invece di decidere unilateralmente di ospitare una decina di profughi nordafricani, senza concordare la cosa con l’Amministrazione e, fatto ancora più intollerabile, senza darne la benché minima comunicazione preventiva neanche al Sindaco».
Uno «scandalo» già vissuto da decine di primi cittadini in tutta Italia, visto che il piano di accoglienza elaborato dal Ministero dell’Interno prevede la ricerca di siti adeguati all’accoglienza il coinvolgimento della Protezione civile e delle associazioni, molte di ambito religioso, «by-passando» i Comuni. Il sindaco Marco Mariani, allo scoppiare dell’emergenza, aveva messo le mani avanti dicendo che in città non c’erano luoghi adatti all’accoglienza. Evidentemente non era così.
«Al di là delle posizioni personali in merito al tema dell’accoglienza – continua Villa – ci si trova davanti ad operatori che hanno dimenticato il loro dovere e la correttezza nei confronti dell’Amministrazione Comunale monzese che ha il compito di governare e monitorare le attività che si svolgono sul territorio. Ben sapendo che il Sindaco, a nome dell’intera Giunta, ha più volte sottolineato l’impossibilità da parte della città di Monza a ospitare i profughi, è facile comprendere i motivi di un tale comportamento sotterraneo e poco limpido».
Intanto, ieri, su decisione del presidente della Provincia Dario Allevi, alla presenza dell’Assessore provinciale alla Protezione Civile Fabio Meroni, si è svolto un incontro aperto a tutti i sindaci della Provincia proprio sull’emergenza profughi. Presente anche Roberto Giarola, referente del Commissario straordinario per la gestione dell’emergenza reduce da incontri in tutte le province Lombarde. Tirando le somme del summit, i sindaci nei prossimi giorni individueranno in maniera proporzionale, in base alla popolazione residente, strutture idonee all’accoglienza di profughi richiedenti asilo politico tenendo conto che il coefficiente relativo alla Provincia di Monza e Brianza è di 8,5 profughi ogni 100 che arrivano in Lombardia.
A dare una risposta indiretta all’assessore monzese Villa, ci ha pensato il presidente Allevi: «Mi auguro che i sindaci comprendano la situazione: non si tratta di decidere se accogliere o meno i profughi, è una decisione che non dipende da noi, ma possiamo tuttavia individuare nel territorio le strutture più idonee, oppure lasciare che siano altri a decidere per noi». L’intento è di censire le strutture o le aree dismesse: «In modo che quando si presenterà l’emergenza chi governa il processo avrà già indicazioni puntuali su come agire e dove indirizzare gli arrivi».
R.Mag.