La loro biografia riporta che si sono formati nel 1983. Quasi trent’anni di carriera e venti album in studio ne fanno uno dei gruppi più longevi della storia del rock alternativo. I Melvins di Roger “Buzz” Osborne, voce con chitarra che non è mai cambiata così come la sua criniera afro (solo un po’ più grigia), chiudono nel Vimercatese un mini tour italiano che sa di evento: tre date a Roma, Bologna e Mezzago all’interno della più ampia tournée europea partita alla fine di settembre. Circolo degli artisti (il 4 ottobre), Estragon (il 5 con i Verdena) e, il 6 ottobre, Bloom.
Cresciuti insieme a Kurt Cobain (che di Osborne era compagno di classe), proprio con i Nirvana hanno dato la direzione al “Seattle sound”, al grunge e sono «artefici dell’hard rock moderno», raccontano dal Bloom nella entusiastica presentazione dell’evento. Fonte di infuenze per diversi gruppi di quel movimento (come i Soundgarden) che proprio di questi tempi festeggiano i vent’anni di carriera (o, come nel caso dei Nirvana, i vent’anni di Nevermind).
Ma non solo, perché nella storia della band di Osborne (noto anche come King Buzzo) e del batterista Dale Crover c’è pure la sperimentazione. Come l’album Colossus of destiny del 2001, un live set con sintetizzatore e campionatore per due sole tracce, una di 59 minuti e una di cinque secondi. La formazione attuale è allargata a quattro elementi e, dal 2006, comprende Jared Warren (voce e basso) e Coady Willis (voce e batteria).
Una curiosità: i Melvins nel 2011 sono sopravvissuti a due terremoti. Erano infatti in tour in Nuova Zelanda e in Giappone nei giorni delle scosse che hanno devastato le due nazioni. Un’esperienza non nuova per King Buzzo che nel ’94 era dalle parti di Northridge quando un terremoto di magnitudo 6.7 scosse la terra. «Sono stato catapultato in qualche club del bizzarro», sembra aver commentato.
Appuntamento al Bloom di Mezzago il 6 ottobre. Ingresso 18 euro.