Meda, dietrofront della CassinaNessun trasferimento in Romania

Marcia indietro della Cassina. La storica azienda medese, che aveva annunciato in primavera l'intenzione di trasferire in Romania parte della produzione, ha annunciato ai sindacati di aver accantonato, almeno per ora, il progetto.
Niente Romania per la CassinaA pagare il conto sarà l’indotto

Meda – Spiragli di pace a Meda. I lavoratori della Cassina tornano a vedere la luce in fondo al tunnel. Quello che si presentava come uno dei casi più delicati nel panorama economico provinciale sta vivendo una delicata fase di trattative. E una svolta potrebbe essere avvenuta ieri mattina, durante l’incontro tra i vertici aziendali e i sindacati. Secondo quanto divulgati dai rappresentanti dei lavoratori, l’azienda medese leader mondiale nella produzione di arredamento, avrebbe fatto marcia indietro, mettendo nel cassetto il progetto di delocalizzazione di parte della produzione in Romania.

Il comunicato – Questo il comunicato divulgato dalle organizzazioni sindacali e dalle rsu dell’azienda: «Con l’incontro di venerdì 9 settembre la rappresentanza sindacale unitaria, unitamente alle organizzazioni sindacali, ha rinnovato l’invito all’azienda a desistere dai progetti di delocalizzazione in Romania e esternalizzazione, tramite cooperativa, del cucito. L’azienda ha riferito di aver accantonato momentaneamente tale progetto ed è disponibile a discutere, nel merito, di flessibilità, produttività e organizzazione del lavoro».
Gli incontri proseguiranno martedì 13 settembre con la rsu; il 15 settembre, invece, è in calendario l’incontro con le organizzazioni sindacali e le rsu.