Meda, centro sportivo via IcmesaI tifosi entrano passando dal bosco

Centro sportivo di via Icmesa: i tifosi senza tessera entrano passando dal bosco. Così domenica quando è andata in scena la partita Renate- Umana Venezia, valevole per il campionato di calcio di Seconda divisione di Lega Professionisti.
Meda, centro sportivo via IcmesaI tifosi entrano passando dal bosco

Meda – Centro sportivo di via Icmesa: i tifosi senza tessera entrano passando dal bosco. Stiamo parlando di domenica scorsa quando è andata in scena la partita Renate-Umana Venezia, valevole per il campionato di Seconda divisione di Lega Pro. Ogni due domeniche la squadra dell’Ac Renate, che milita nella ex serie C2, gioca sul campo medese, un impianto di tutto rispetto costruito in via Icmesa e utilizzato dalla società bianconera anche oggi che milita nelle serie regionali. Per assistere ad una gara serve la tessera del tifoso e i tifosi del Venezia, domenica scorsa, non l’avevano.

Due settimane fa la richiesta alle Procure di Venezia e Monza per far entrare comunque questi tifosi allo stadio. Il diniego degli addetti ai lavori e i fatti di domenica. A metà del primo tempo, dalla zona boschiva dietro il centro sono arrivati (cantando con forza “No alla tessera del tifoso”) cinquanta tifosi veneziani che volevano assistere alla gara. Si sono posizionati con uno striscione eloquente (“Trasferte libere!” recitava) dietro la panchina locale e hanno guardato da lì un pezzetto di gara. Finché i carabinieri, in tenuta antisommossa, si sono avvicinati e con il dialogo li hanno accompagnati fuori da dove erano arrivati: dal bosco. Stessa scena nel secondo tempo quando un secondo gruppo ha provato a fare la stessa cosa. E la sorte è stata la medesima.

I carabinieri li hanno allontanati facendoli uscire dalle fronde. Tutto questo senza creare un granché di problemi, per la verità, ma solo una nota di colore che più che pericolosa è parsa grottesca e da romanzo: tifosi che fanno 400 chilometri per vedere la squadra del cuore nonostante non abbiano la certezza di entrare (anzi) e che provano ad arrivare quasi sul campo passando dal bosco per poi abbandonare l’impianto scortati dai Carabinieri nel più totale dialogo.

E’ possibile che un centro all’avanguardia come quello di via Icmesa non sia del tutto sicuro e immune da scavalchi come quello avvenuto domenica? Se al posto dei tifosi veneziani ci fossero vandali o, comunque, malintenzionati? Son domande legittime. Certo, la storia dei tifosi del Venezia è quasi simpatica, ma il fatto che cinquanta persone siano riuscite ad entrare nel centro nonostante fosse loro impedito non lascia tranquilli.
Elena Sandrè