Macherio – Ladri senza cuore. Non ci sono altri modi per descrivere chi nelle ultime notti ha deciso- per l’ennesima volta- di razziare gli animali in un orto su viale Regina Margherita. Nonna Carmela Labadia, 83 anni, ha ricevuto ancora i ladri e il numero delle galline rubate ammonta a 45. Una cosa incredibile che questa volta è stata aggravata dalla cattiveria.
“Dopo il furto di due settimane fa- racconta la nuora di Carmela, Marina Gatti- mia suocera è uscita dall’ospedale dove si era recata per una piccola operazione. I suoi amici le hanno regalato, proprio per festeggiare il fatto che fosse tornata a casa, dieci galline, visto che le avevano rubate tutte, e lei non ha fatto neanche in tempo a vederle perché nel giro di poche ore sono sparite. Così come sono state rubate le altre trentacinque, insieme a quattro galli, sette capponi e un tacchino nelle ultime settimane. Non solo. Le hanno ammazzato due delle tre anatre che teneva nell’orto e le hanno lasciate lì morenti senza alcuna pietà e anche i due conigli che erano resistiti alla razzia di furti sono stati portati via. Per non contare i danni della rete rotta”.
Anche se il fastidio è senz’altro più affettivo che economico, questa rimane una sottrazione di beni: “Purtroppo sappiamo anche noi che ci sono poche soluzioni- continua Marina- e in molti sono dell’opinione che i ladri siano tornati perché hanno letto sul Cittadino che ci avevano rubato gli animali due settimane fa. Ma noi non sono proprio di questa opinione. E’ parlando delle cose che si ha la possibilità di combatterle, non tacendo. E in ogni caso, sono anni che ci rubano gli animali dall’orto. Almeno che le cose si sappiano. A me spiace solo che mia suocera piangeva e che questa volta non posso pensare che si sia trattato di un furto per fame. Perché per fame non si ammazzano le anatre lasciandole sul posto. E per fame, qualche gallina di rispetto la si lascia nella gabbietta. Siamo davvero mortificati”.
Ma la famiglia di nonna Carmela sta pensando ad una soluzione di controllo come le telecamere? “Non abbiamo la corrente- dice- e non so se avremo la possibilità di mettere un impianto. Sicuramente non me la sento di andare in comune o dai Carabinieri a lamentare la cosa, perché so che ci sono cose più gravi per le quali contattare le forze dell’ordine e le istituzioni”. In verità, però, questo rimane pur sempre un furto. Un furto di affetti (anche se di semplici animali) è comunque un furto, un danno economico. La famiglia di nonna Carmela non smette comunque di fare appelli che, si spera, un giorno possano sensibilizzare tutti. Ripetizione: “Se qualcuno ha fame, mia suocera è generosa. Basta chiedere”.
Elena Sandrè