Monza – I sindaci di 26 Comuni del Milanese e della Brianza hanno firmato, insieme ai rispettivi prefetti e davanti al ministro dell’Interno Roberto Maroni, un protocollo d’intesa che li impegna a rafforzare la vigilanza contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nei propri territori. L’accordo prevede, in particolare, che venga fatto “un attento monitoraggio del suolo e del sottosuolo per controllare la presenza di cave, discriche, attività di smaltimento rifiuti dove si possono svolgere traffici illeciti”.
Il settore del movimento terra e dei rifiuti, ha ricordato il ministro, è infatti tra i più vulnerabili. Sindaci e prefetti, in base all’accordo, si riuniranno almeno quattro volte l’anno per un esame congiunto della situazione della zona. “E’ il protocollo numero trecento – ha osservato Maroni – e io personalmente ne ho firmati almeno sessanta, è però il primo che non si occupa di reati comuni, ma di crimini legati all’infiltrazione della criminalità organizzata, in particolare negli appalti pubblici”.
Il responsabile del Viminale ha ricordato che in tre anni e mezzo il Governo ha sequestrato alle mafie 45mila beni per un valore di 20 miliardi di euro e intensificato anche i sequestri. “Può sembrare una cifra notevole – ha commentato -, ma la strada è lunga visto che il ‘fatturato’ annuo delle mafie e stimato in 200 miliardi di euro l’anno”.
L’accordo è stato firmato, tra gli altri, da Roberto Corti, da quattro mesi sindaco di Desio. L’amministrazione precedente di questo Comune si era sciolta a novembre 2010 per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri a causa del coinvolgimento di alcuni esponenti della maggioranza di allora nell’inchiesta Infinito contro l’ndrangheta condotta dalle Procure di Milano e Reggio Calabria. Il successivo commissariamento ha traghettato il Comune fino alle elezioni amministrative e alla nuova Giunta. Corti ha sottolineato il valore della “consapevolezza” implicito nell’accordo di oggi.
TMNews