Lissone – “Io ci ho impiegato 2 anni e mezzo, ad ottenere l’approvazione a costruire, gli altri ci hanno messo 7-8 mesi, a Lissone chi costruisce e chi no lo decide la politica”. Un sassolino (nemmeno troppo piccolo) che rischia di generare una valanga. La procura di Monza ha intenzione di convocare nuovamente il costruttore Eugenio Zanella, dopo le dichiarazioni molto forti rese da quest’ultimo mercoledì, nell’ambito del processo che lo vede imputato assieme all’architetto Marco Terenghi, ex responsabile dell’ufficio tecnico del comune, per concorso in corruzione in relazione al piano integrato di intervento di via Giotto Vasari.
Lo stesso processo che vede sul banco degli imputati, per un’altra vicenda edilizia minore, anche un altro imprenditore, Lino Lacchei e una professionista del settore, l’architetto Laura Valotti. Si tratta, in particolare di un intervento edilizio in via Pisacane. Le parole di Zanella, ora, rischiano di scatenare un terremoto sull’amministrazione: “Di me hanno detto che costruivo i grattacieli, mentre erano altri che lo stavano facendo, anche su terreni più piccoli del mio. A chi mi riferisco? Per esempio a Giulio Mosca (imprenditore edile ndr). E la cosa folle è che il consiglio comunale li ha approvati questi progetti. E qui stiamo parlando di politica”.
A questo punto, il pubblico ministero Salvatore Bellomo e il presidente del collegio giudicante Italo Ghitti, hanno incalzato l’imputato, invitandolo a fare nomi e cognomi. Zanella non si è sottratto: “Di quali politici? Io, per esempio, ho avuto a che fare con l’assessore Edgardo Gabani e con l’assessore Ruggero Sala che era anche vicesindaco”. Ora, visto il peso delle dichiarazioni, il pm potrebbe aprire un procedimento separato, e interrogare Zanella come persona informata sui fatti. Le accuse sul Pii di via Giotto, riguardano l’autorizzazione a costruire, data dal Comune, l’equivalente di 17 palazzi.
Grandi volumi, in cambio di concessioni di opere pubbliche ritenute troppo ridotte, come l’ampliamento della scuola elementare di via Tasso e la costruzione della nuova palestra per lo stesso istituto. Pratica che secondo il pm sarebbe stata affidata a Zanella da parte di Terenghi sulla base di un accordo corruttivo. Vicenda sulla quale, erano stati presentati due esposti alla Procura di Monza. A seguire l’udienza, mercoledì, c’era anche il sindaco Ambrogio Fossati. Dopo l’esame degli imputati, il tribunale ha rinviato il processo. Si torna in aula il prossimo 28 novembre.
Federico Berni