Limbiate – Futuro sempre più nero per i lavoratori della Domus Technology, l’azienda leader nel settore della legatoria. L’ultima novità risale alla prima mattinata di venerdì, quando i 37 dipendenti si sono ritrovati al di fuori dei cancelli di via Marconi all’orario di inizio di lavoro, ma non è stata concessa la possibilità di entrare. Nel pomeriggio di giovedì, infatti, gli addetti dell’Enel avevano provveduto a staccare l’allacciamento della corrente. Una nuova svolta, quindi, nella vicenda dei dipendenti, su cui pesa la comunicazione della proprietà nello scorso novembre di volontà di chiusura da parte dell’azienda, ma che ancora non hanno ricevuto nessuna raccomandata sul fronte dell’avvio della procedura di mobilità.

Di tutta risposta i titolari del sito produttivo hanno emesso un comunicato ai lavoratori imputando alla volontà comunicata dalla Rsa di proclamare scioperi ad oltranza la rinuncia di una grossa commessa che avrebbe consentito di far fronte alla retribuzione e alle utenze. «Sono considerazioni false- spiega Anita Argiuolo della rsa- perché noi abbiamo solo richiesto il pagamento almeno della mensilità di novembre e abbiamo effettuato esclusivamente due giornate di sciopero». Futuro sempre più fosco quindi per i dipendenti, costretti in questi mesi a lavorare al freddo e con i servizi igienici fuori uso. «Il sindacato e i lavoratori hanno dimostrato tutta la disponibilità a trovare una soluzione, prospettando diverse strade- spiega Paolo Zanetti, delegato sindacale Slc Cgil- ma dalla proprietà non ci è stata data nessuna garanzia e certezza». «Ora vogliamo sapere- spiegano i lavoratori, persa ormai ogni speranza- cosa ne sarà dei nostri stipendi arretrati, le mensilità di novembre, dicembre e la tredicesima del 2009, oltre a buona parte della tredicesima del 2008. E’ difficile ora far fronte al pagamento delle bollette e delle spese quotidiane». Non è stato possibile reperire per un commento la proprietà dell’azienda e addirittura al dominio internet registrato non corrisponde più il sito dell’azienda di via Marconi.

Ileana Brioschi