Lettera in difesa della natura:«Alberi indifesi dalle motoseghe»

Seveso – E’rammaricata la signora Maria Teresa Meroni residente in via Martiri d’Ungheria perché da giorni sta assistendo agli interventi di potatura lungo tutta una fascia di verde che dava rifugio a un proliferare di piccoli animali e piante.Un rammarico che ha voluto esprimere inviando al giornale un lettera che noi riportiamo nei passaggi più significativi: «In questi giorni,in via Martiri d’Ungheria in Seveso centro,indifesi contro la minaccia della sega elettrica e della ruspa vengono abbattuti,uno dopo l’altro,gli alberi di acacie, i ciliegi selvatici,i noccioli e sradicate le felci.Quest’anno,in primavera non avremo più il profumo delle acacie in fiore,le lucciole,non vedremo più gli scoiattoli,e i timidi porcospini…Il progetto iniziato anni fa con i ragazzi della scuola per la conservazione di questo boschetto è naufragato miseramente. Le tante parole spese per tutelare e valorizzare l’ambiente,difendere e proteggere la flora e la fauna delle aree naturali,intatte da decenni come questa,a chi servono? Chi le mette in pratica? Il paesaggio è il bene collettivo più prezioso.La mia città se perde l’armonia con cui i nostri antenati l’avevano concepita,perde il suo valore più grande.Chiedo a chi governa coraggio e un pizzico di rapidità d’azione altrimenti Seveso si perderà definitivamente».