Monza – Sembra ieri ma siamo di nuovo allo start di una nuova stagione di Formula 1, l’ultima con le regole attuali, che si annuncia estremamente combattuta. Si riparte con Sebastian Vettel ancora campione del mondo, come accaduto nei due precedenti anni, con Fernando Alonso ormai eterno – e speriamo per poco – inseguitore, con piloti che hanno cambiato casacche, livree, motori e speranze.
Sul circuito dell’Albert Park di Melbourne motori dunque accesi per un nuovo campionato del mondo dove, stando alle indicazioni degli ultimi test sui circuiti spagnoli, regna un grande equilibrio. Nessuno ha voluto scoprire le carte sino in fondo, nessuno ha impressionato con prestazioni monstre, nessuno sembrerebbe in grado di scavare quel solco che è stato una prerogativa delle ultime stagioni.
La Red Bull sembra essersi nascosta, con una vettura che non ha particolarmente impressionato, ma bisognerà sempre avere massima attenzione verso le trovate di quel genio che risponde al nome di Adrian Newey. Lewis Hamilton e Nico Rosberg con le frecce d’argento orfane di Michael Schumacher hanno al contrario fatto vedere di esserci, di sapere essere all’altezza e di entrare nel novero dei team da tenere assolutamente sotto controllo.
Identico discorso per le Lotus motorizzate Renault, dove Kimi Raikkonen, Romain Grosjean e – evviva evviva – l’unico italiano Davide Valsecchi, sono squadra con la quale fare i conti, così come accadde nella prima parte della stagione scorsa. La vera grande novità è la ritrovata competitività di una F138 targata Ferrari che, quanto meno, questa volta non parte già dietro alle altre. La vettura di Maranello nei test di Jerez e Barcellona, oltre alla consolidata affidabilità, ha dimostrato di avere un grande potenziale prestazionale, che può permettere finalmente a Fernando Alonso e Felipe Massa, almeno sulla carta e stando e quanto fatto vedere, di potersela giocare praticamente con tutti.
Dalla casa del Cavallino sono giunti solo segnali positivi: questa volta i dati raccolti in pista coincidono perfettamente con quelli ricavati dalla galleria del vento, dal simulatore, dai sofisticati programmi di sviluppo sui quali si è basata la rivoluzione rossa. I piani e i progetti di sviluppo della macchina sono andati avanti di pari passo e senza interruzioni con le varie simulazioni fatte in pista dai due piloti. Non ci sono aree che dèstino particolare preoccupazione.
L’incognita, per tutti – e non solo per Maranello – sarà quella della «prova gomme». Pirelli ha infatti deciso di portare nuove coperture caratterizzate da un peso superiore, da mescole più prestazionali ma meno durevoli, con l’intenzione di aumentare il numero dei pit stop. Gomme che sulle piste spagnole non hanno potuto però essere testate con le temperature che i team troveranno prima in Australia e poi in Malesia. Chi prevarrà?
Maurizio Losa
vicedirettore RaiSport